Invalido bloccato al terzo piano: «Vorrei avere una vita autonoma»

Il racconto del 67enne: «Ho sempre bisogno di aiuti per affrontare i 52 gradini. Chiedo di andare al primo piano»

Felice Paduano
Roberto Pressato
Roberto Pressato

Sono anni che Roberto Pressato, detto Robertino, 67 anni, ex carpentiere in un’azienda guidata dal fratello, vive da solo in una casa popolare gestita dall’Ater, in via Giovanni Pontano, alla Guizza. Una casa che è senza ascensore.

Da anni Pressato è segregato in casa perché affetto da varie patologie, trapiantato e operato più volte sia agli arti inferiori che superiori: per muoversi usa dunque una carrozzina. Abita in un piccolo appartamento al terzo piano e di conseguenza ogni volta che deve uscire di casa è costretto a chiedere l’aiuto del fratello, di altri familiari o degli amici più stretti. Ogni volta che deve uscire, anche per andare a fare visite mediche, deve chiamare l’ambulanza oppure deve andare via con l’aiuto di qualcuno. Dalla sua casa fino al piano terra ci sono esattamente 52 scalini.

Pressato, a questo punto, chiede all’Ater una cosa sola: vorrebbe essere spostato come inquilino al primo piano, dove per raggiungere il piano-terra deve affrontare solo otto scalini.

«Ho presentato la domanda più volte, ma non ho mai avuto una risposta positiva», spiega l’ex carpentiere edile. «Le abitazioni al primo piano sono tutte vuote e hanno, più o meno la stessa superficie del mio appartamento attuale. Una casa più vicina al piano terra mi renderebbe la vita molto meno complicata rispetto alle difficoltà attuali e al bisogno che ho, continuamente, di farmi aiutare dai familiari e dagli amici. Chiedo di avere una vita autonoma, per quanto possibile».

A favore di Pressato si schiera chi lo conosce bene e lo ha sempre stimato: «Roberto è una persona buonissima – racconta il suo grande amico Vincenzo De Paoli – È un uomo molto sfortunato con gravi patologie che lo hanno allontanato anche dalla vita sociale. Speriamo che l’Ater venga incontro alla sua richiesta».

Immediata la risposta degli amministratori Ater, dalla sede di via Raggio di sole: «L’ultimo bando, riservato anche alla mobilità interna, è stato effettuato a gennaio 2025 con scadenza a marzo – spiega l’azienda – «Abbiamo già fatto una prima verifica e abbiamo accertato che Roberto Pressato non ha presentato nessun tipo di domanda. Ciononostante lo invitiamo a farla quanto prima con tutta la documentazione necessaria, in cui siano illustrate, nei dettagli, le motivazioni per le quali chiede lo spostamento dal terzo al primo piano. Sarà nostra cura dargli una risposta anche dopo poche settimane». —

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