Invasione di grilli sui muri e nelle case della Bassa padovana: «Capita ogni 15 anni»
Da Este a Conselve, è un’estate in cui la proliferazione è davvero notevole. L’esperto: «C’entra il clima, ma è soprattutto strategia di sopravvivenza»

Le pareti delle case illuminate dai lampioni sembrano vibrare di vita. Sui muri, in casa, nei garage, sotto i divani, nelle verande e sui davanzali, i grilli quest’anno hanno deciso di farsi notare, e soprattutto sentire, come mai prima d’ora.
Basta uscire la sera per rendersene conto: il loro “cri-cri” sembra provenire da ogni direzione, trasformando le notti della Bassa padovana, soprattutto nelle zone tra Este, Villa Estense, Monselice, Pernumia e Conselve, in un concerto diffuso che qualcuno trova romantico e qualcun altro, un po’ meno.
C’è chi verso sera ne trova venti in cucina, chi passeggiando per il centro di Monselice ne vede migliaia attaccati alle pareti delle case sotto i lampioni. Chi scappa impaurito, chi li fotografa e li posta sui social chiedendosi di che animale si tratti, chi è intimorito e chi è incuriosito. Amministratori che rassicurano, cittadini che chiedono quali prodotti usare per allontanarli, bambini e animali che li osservano da vicino. La loro presenza in questi giorni è diventata talmente evidente da sembrare un’invasione, ma niente paura: non c’è nulla di cui preoccuparsi, sono innocui.
«Si tratta di specie comunissime e ogni dieci o quindici anni capita che le popolazioni aumentino per poi tornare a livelli normali. Non c’è nulla di preoccupante: è semplicemente natura», spiega Enzo Moretto, direttore di Esapolis, il grande museo vivente degli insetti di Padova, un centro unico in Italia dove si studiano e si raccontano al pubblico creature piccole ma indispensabili per l’equilibrio del pianeta.
Moretto sottolinea che questo boom è frutto di più fattori: «Le condizioni climatiche di quest’anno, con temperature leggermente sopra la media e una primavera piovosa, li hanno favoriti, ma contano anche dinamiche interne alla specie: è una loro strategia di sopravvivenza. Poi torneranno da soli a livelli normali. Questo serve a garantire la specie rispetto ai loro predatori».
Come mai il loro suono sovrasta le sere d’estate? «I maschi cantano fortissimo, si fanno sentire per riprodursi», racconta sorridendo, «e danno l’impressione di essere ovunque, ed effettivamente lo sono. Ma non mordono, non portano malattie, non fanno danni, non distruggono l’orto. L’unico rischio è che possano entrare in casa, ma anche in questo caso non c’è da preoccuparsi, non danneggeranno nulla. Anzi, invito le persone ad aiutarli a uscire dalle abitazioni e a re-immetterli nel loro ambiente. Fanno parte di un ciclo naturale perfetto: sono cibo per uccelli e piccoli predatori. Ucciderli con veleni è un errore grave, per l’ambiente e per la nostra salute».
Il direttore di Esapolis invita a non farsi prendere dal panico e anzi a cogliere l’occasione per ascoltarli: «Pinocchio nel libro di Collodi uccide il Grillo parlante e non gli va bene», ricorda, «è una metafora ancora attuale: eliminare un grillo significa rinunciare a qualcosa di prezioso. Se un giorno non li sentissimo più, sarebbe un brutto segnale. Sottolineo però che la loro copiosità non è un indice di ambiente sano o incontaminato, è solo la loro strategia riproduttiva. E questa tattica ben si adatta anche alle nostre città, dove questi animali si sono adattati a vivere».
I grilli che ci tengono svegli in queste settimane appartengono alla specie Eumodicogryllus bordigalensis, o grillo di Bordeaux, dalle dimensioni di 11-15 millimetri, dal colore marrone scuro con macchie giallo-beige e sono diffusi in tutto il Sud Europa. A fine estate deporranno le uova nel terreno, i piccoli passeranno l’inverno nascosti negli anfratti e torneranno adulti la prossima primavera.
«Nel giro di due o tre settimane», rassicura Moretto, «la loro presenza calerà. Ma, invece di lamentarci, godiamoci il loro canto: è una colonna sonora antica, che ci ricorda che la natura vive anche accanto alle nostre case». E forse, vale la pena ricordare le parole di Ignazio Silone in Fontamara: «Non c’è di meglio per scacciare i grilli dalla testa».
Ma oggi, di grilli e di aspirazioni ambientali, ci si dovrebbe riempire la testa: perché il loro canto e la loro presenza ci ricordano che la natura potrà ancora avere un futuro solo se avremo il coraggio di difenderla.
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