Iov, 5 per mille record in Veneto

Un milione e mezzo all’istituto oncologico, seguito dalla Città della Speranza
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ESTERNI IOV
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Lo scettro per donazioni più alte in Veneto, quest’anno, va allo Iov con 1.542.448,21 euro. Centocinque mila euro in più rispetto all’anno precedente. Subito dopo c’è la Città della Speranza, con 1.344.626,93 (36 mila euro in più rispetto alla precedente rilevazione). Diciannovesimo e ventesimo posto nella classifica nazionale del 5 per mille che vede ancora l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro in cima alla lista con oltre 64 milioni di euro di donazioni e la Fondazione Umberto Veronesi ben piazzata con 4 milioni e 300 mila euro. L’Agenzia delle Entrate ha reso noto i dati sulla ripartizione del 5 per mille riferiti all’anno fiscale 2015. Padova non sfigura affatto. Per quel che riguarda l’Istituto Oncologico Veneto, le scelte espresse nella dichiarazione dei redditi evidenziano una crescita costante delle preferenze, passate da 29.484 a 31.924. Sono invece 45.731 le firme apposte sulla dichiarazione dai contribuenti a favore della Città della Speranza.

Scorrendo la classifica si trovano numerose realtà che operano in città e provincia nel campo della ricerca e del sociale. All’Università di Padova vanno 323.569 euro, ai Frati Minori Conventuali 188.796, all’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare 147.676, alla Fondazione per la ricerca biomedica avanzata 73.874, alla Fondazione Giovanni Celeghin 15.084.

Ci sono poi la Lega nazionale per la difesa del cane 65.715 euro, Associazione Un cuore un mondo Padova 57.797 euro, Associazione Padova Ospitale 44.470 euro, Associazione Piccoli Punti 20.847 euro, Beati Costruttori di Pace 19.751 euro, Canottieri Padova 12.462, Avis Padova 9.074, Legambiente Padova 5.193.

«Il ricavato del 5 per mille costituisce il 25% dell’investimento annuale in ricerca e dimostra come, con un piccolo gesto, ognuno di noi possa favorire lo sviluppo della ricerca oncologica» dice il direttore generale dello Iov Patrizia Simionato. Soddisfazione anche da Franco Masello, presidente della Città della Speranza: «Con queste risorse possiamo continuare a elevare gli standard della ricerca scientifica, permettendo a un maggior numero di ricercatori italiani e stranieri di lavorare nel nostro istituto di ricerca pediatrica a Padova». (e.fer.)

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