Ippodromo, licenziato il direttore

«Sciopero immediato». A rischio le corse dei cavalli di lunedì
IPPODROMO Le Padovanelle sono a Ponte di Brenta
IPPODROMO Le Padovanelle sono a Ponte di Brenta
 
PONTE DI BRENTA.
Lo storico ippodromo di Ponte di Brenta, nato nel 1901 per volontà di Vincenzo Stefano Breda e ristrutturato nel 1962 da Ivone Grassetto, è nella bufera. Dopo la concessione della cassa integrazione sino al 31 dicembre a tutti i 10 dipendenti da parte della società Le Padovanelle srl, ieri la famiglia Grassetto ha licenziato in tronco il direttore Mariano Ianzini.
 Un fulmine a ciel sereno sia per il diretto interessato, oggi 59enne. Appena la notizia è stata comunicata al sindacato che segue la delicata vertenza, ossia alla Cgil, Marcello Malerba si è precipitato all'ippodromo, dove, dalle 11 alle 13, ha coordinato, sotto le tribune, una movimentata assemblea, alla quale hanno partecipato anche i fantini Remigio Talpo e Pasquale Esposito. La Cgil ha annunciato sciopero a tempo indeterminato e, quindi, le corse in programma lunedì pomeriggio, collegate naturalmente al circuito nazionale delle scommesse, sono da considerarsi a rischio. A questo punto, se la situazione non sarà chiarita nelle prossime settimane, rischia di saltare anche il Gran Premio Ivone Grassetto, previsto per il 2 ottobre. «La proprietà si sta comportando in modo strano - sottolinea Malerba -. Va avanti per la sua strada, non si presenta agli incontri fissati e rifiuta costantemente il dialogo. Noi del sindacato riconosciamo la crisi profonda che sta attraversando tutta l'ippica italiana, ma mi sembra che i padroni della società Le Padovanelle ce la stiano mettendo tutta per peggiorare la situazione. Innanzitutto chiediamo il ritiro immediato del licenziamento del direttore perché non c'è la giusta causa». (f.pad.)

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