Istituti superiori, meno classi più alunni

Anche nelle scuole medie superiori di Padova e provincia, di competenza della Nuova Provincia e, nello specifico, del consigliere delegato all’istruzione ed all’edilizia scolastica, Luciano Salvò, le iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori, rappresentano la fotocopia di quella che è la tendenza nazionale, fotografata dal Miur il giorno dopo la scadenza del 6 febbraio: calo marcato negli istituti professionali, boom scontato nei licei scientifici e tenuta sostanziale nei licei classici. Bene anche le iscrizioni agli istituti tecnici di tutti gli indirizzi, con in testa quelli dove si studia informatica e conferma anche per i licei linguistici.
Nuove iscrizioni. Nella tabella che pubblichiamo a fianco sono riportati i dati complessivi, che comprendono dunque tutte le classi di tutti gli istituti provinciali. In dettaglio diamo i numeri dei nuovi iscritti nelle scuole superiori, a cominciare dai licei classici: + 60 iscritti al Tito Livio e -41 al liceo Marchesi, che, però, comprende anche l’ex istituto magistrale Erminia Fuà Fusinato in zona San Giuseppe. Boom d’iscritti anche al Caro di Cittadella (più 54), all’Einstein Cardano, a Piove di Sacco (+71) ed al Ferrari di Este (+99). Licei scientifici: ancora in crescita, in città, il Curiel (via Durer all’Arcella, con + 96), il Nievo (+ 89), il Fermi (+ 5). In leggero calo solo il Cornaro (- 15). Al Galilei, di Selvazzano, invece, si registra un - 81 ragazzi. Istituti tecnici: volano lo Scalcerle (+ 44 studenti) e il Calvi (+ 32), mentre accusano una battuta d’arresto l’Einaudi-Gramsci (- 128), il Marconi (-30) e il Duca Abruzzi-San Benedetto da Norcia (- 29). In provincia bene l’Alberti ad Abano (+80) e il Girardi (+56) di Cittadella, il Cattaneo-Mattei (+83) a Monselice-Conselve. Ad Este, invece, ok all’Euganeo (+52) e flessione all’Atestino (–23). In calo anche il De Nicola a Piove (–66) ed il Rolando da Piazzola (ma solo meno due studenti) a Piazzola. Al Kennedy - 55 e al Newton-Pertini, a Camposampiero, + 35. Stabile il Giovanni Valle (più 6) a Padova e - tre all’Educandato di Jacopo da Montagnana. Istituti Professionali Statali: calo d’iscritti al Leonardo da Vinci (-44), al Bernardi (- 65) e al Ruzza (-19). Licei artistici: Modigliani +24 e Selvatico -32. Linguistico pedagogico: in crescita il Duca d’Aosta (+ 11).
Scuole più numerose. Con i nuovi numeri elaborati dai tecnici della Provincia l’istituto con più studenti della città resta lo Scalcerle (1581). A seguire l’Einaudi-Gramsci, guidato dalla preside Amalia Mambella (1568), il Calvi (1258, preside Cinzia Bettelle), il Marchesi-Fusinato (1251, Antonella Visentin), il Severi (1235, Nadia Vidale), il Cornaro (1214, Massimo Vezzaro), il Duca degli Abruzzi-San Benedetto (1164, Olivella Bertoncello), il Curiel (1107, preside reggente Michela Bertazzo) ed il Nievo (1006, dirigente Filippa Renna). In provincia spiccano i numeri del Pertini (1826), del Caro (1205), del Meucci (1275) e dell’Einstein Cardano (1209). In totale negli istituti superiori cittadini gli studenti sono 36. 208 e dall’1 settembre prossimo saranno 36.422 (+214). Però con meno 30 alunni in città e più studenti in provincia. Le classi, invece, scenderanno da 1605 a 1593.
I commenti. «Il quadro generale degli iscritti riflette il dato nazionale», osserva Luciano Salvò. «Man mano che passano gli anni il calo che si sta registrando da alcuni anni alle elementari si riflette anche alle superiori. Comunque in città c’è un sensibile calo d’iscritti ai professionali, mentre resistono bene i licei scientifici e i tecnici, dove si studiano in profondità sia l’informatica, compresa quella digitale, che le lingue».
«Il calo nei professionali, che dura da alcuni anni si spiega con il rapporto che questo tipo di scuola ha con il mercato del lavoro, ancora in grande difficoltà», osserva il provveditore agli studi Andrea Bergamo. «È finita l’epoca in cui le famiglie e i giovani sceglievano un professionale perché garantiva un inserimento immediato nel mondo del lavoro. Nello stesso tempo continua il boom verso i licei scientifici perché le famiglie vogliono che i figli s’iscrivano all’Università, ma su basi matematiche e linguistiche, anche se, secondo me, la scelta dopo la terza media dovrebbe avvenire nei confronti di un indirizzo di studi, che tenga conto non solo dell’inserimento nel mondo del lavoro, ma anche che assicuri una formazione con una base umanistica marcata».
Felice Paduano
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova