Kenny Random fa Banksy l’ironia corre sul muro

In via dei Fabbri l’ultima opera di street art, il gatto sornione: «Dici una bugia» Da maggio quattro “regali” del writer padovano: tre in città, uno a Monselice
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MURALE KENNY RANDOM IN GHETTO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MURALE KENNY RANDOM IN GHETTO

La sagoma è quella, inconfondibile per i padovani che l’hanno conosciuto da tempo e lo apprezzano da sempre: cilindro e cappotto sono al loro posto; il gatto nero c’è, come sempre sornione e sfottente; la bomboletta di colore nero, pure. È la scritta («I’am Banksy») che non fa parte del canonico gioco artistico di Kenny Random, alias Andrea Coppo, padovano, uno dei writer più amati della città. L’opera è comparsa in Ghetto, in via dei Fabbri, nella notte tra domenica e ieri. La scritta, stilizzata, perfettamente coordinata con il graffito, ha messo in difficoltà perfino gli appassionati, almeno ad un primo sguardo. No, non è un Banksy, questo era chiaro da subito.

perché

Quello che ha aperto la discussione è perché Random si sia infilato nella polemica veneziana del graffito - questo sì, vero - del famosissimo fuoriclasse inglese della street art: un bambino che emerge dall’acqua, che fa pensare subito ai piccoli migranti nel mare, con un fumogeno acceso nella manina, la richiesta universale d’aiuto. È un messaggio ironico? Tanto più che il gatto, in basso a sinistra sul muro, che la sa lunga, gli risponde: «You lie», cioè gli dà del “bugiardo”, del raccontaballe.

presa in giro

Oppure è una presa in giro di quanti hanno innescato la diatriba sul murale del “collega” internazionale? Dopo l’immagine comparsa a Venezia in Rio Novo, zona San Pantalon, le opinioni si sono spaccate: da una parte chi non avrebbe esitato a pennellare di bianco l’opera, alla faccia del suo valore economico e della cifra artistica, perché rischierebbe di far fare una brutta figura a Venezia. Dall’altra parte chi ha gridato al sacrilegio: cancellare un’opera d’arte come i peggiori incivili. Che Kenny Random, a modo suo, con l’ironia provocatoria che lo contraddistingue, abbia voluto dire la sua? Di sicuro si sa che, prima, in via dei Fabbri c’era solo un muro. oggi un’espressione artistica.

regali

E che Random da inizio maggio ha “regalato” già tre lavori: in corso Australia l’ombra nera dell’uomo di Kenny, insieme al suo gattino nero, guarda un cuore fatto a sua volta da graffiti colorati; poi «Keep on dreaming» (Continua a sognare) in via Vicenza e l’ombra nera scappa con un quadro sottobraccio, fatto di un cielo azzurro e di gabbiani volteggianti perché i sogni, ovunque siamo, possiamo portarli con noi.

Infine, a Monselice, qualche giorno dopo, compare «TheBorderLine», vicino all’ex Italcementi: le sagome diventano due e prendono in giro la guerra.

Elvira Scigliano

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