Kik, l’applicazione che garantisce l’anonimato in rete
Oltre 300 milioni di utenti per Kik, app gratuita e di facile accesso per messaggistica. Un “gioco” tipo Telegram che garantisce l’anonimato, qualità ricercatissima dai predatori di ogni tipo, in particolare i pedofili. Così Kik, società di tecnologia canadese fondata nel 2009, secondo l’agenzia investigativa britannica Media Point e Forbes sarebbe molto usata per gli scambi di materiale pedoporno. Peraltro nel 2016 il New York Times ha denunciato che l’app stava preoccupando i funzionari delle forze dell’ordine Usa. Negli States erano emersi molti casi di predatori che avevano utilizzato l’applicazione per scambiare materiale di pornografia infantile, inviare messaggi espliciti o organizzare incontri con i minori. Kik è considerata un’app problematica per la sicurezza dei minori. Il motivo? Consente agli utenti di effettuare ricerche in base all'età. E consente agli utenti di inviare foto che non sono archiviate sui telefoni. Nel 2018 – secondo la Bbc – l’app è stata coinvolta in circa 1100 casi di abusi su minori nel Regno Unito.
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