“kill your darlings” (GIOVANI RIBELLI)

Un piccolo passo per il cinema, un grande passo per Daniel Radcliffe. L’attore che ha legato il suo nome e (forse) la sua carriera al ruolo di Harry Potter, cambia scuola: dalle magie di Hogwards alla Columbia University dove, nel 1944, si incrociano i destini di Allen Ginsberg (Radcliffe), Jack Kerouak (Houston) e William Burroughs (Foster), ovvero i pilastri della beat generation. Alla sua opera prima (premiata a Venezia alle Giornate degli Autori), John Krokidas firma con “Kill your darlings” (con il terribile sottotitolo italiano “Giovani ribelli”) un noir letterario che ha il pregio di soffermarsi sul seme eccentrico della ribellione esistenziale americana attraverso un tragico fatto di sangue, anziché sulla stantia rappresentazione biografica dei suoi protagonisti. L’approccio è originale, il background - alcolico e fumoso - suggestivo come il disegno embrionale di rovesciamento del perbenismo universitario, in un film che, per essere una testimonianza delle origini del movimento “on the road” - si siede un po’ troppo nella contemplazione dell’erotismo eversivo dei protagonisti e si appiattisce colpevolmente in una scrittura non sempre all’altezza dei suoi padri. Ma, obiettivamente, il giovane Radcliffe se la cava. (m.c.)
Durata: 104’. Voto: **½
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova