Kyenge medico nel rione più isolato «A Torre aiuterò chi è in difficoltà»

«Ho accettato questo incarico per dare una risposta ai cittadini, assicurando continuità al servizio e superando il disagio che si era creato». Così l’ex ministra all’Integrazione ed eurodeputata Cécile Kyenge Kashetu ha spiegato questa mattina il suo incarico come medico di base nel quartiere di Torre. Un rione “sfortunato” che dall’inizio dell’anno è a caccia di un camice bianco.
l’ambulatorio
Dopo il pensionamento del medico di famiglia a dicembre 2020 anche la sostituta, la dottoressa Maria Teresa Guiotto, ha rinunciato al posto. La Kyenge sarà in ambulatorio quattro giorni a settimana per un anno, è stata chiamata in quanto fa parte della graduatoria del distretto di Padova Bacchiglione. Del resto l’ex ministra non è nuova alle chiamate d’emergenza: proprio l’anno scorso, ad inizio pandemia, quando il sistema sanitario nazionale ha chiesto l’aiuto di tutti i medici nella lotta contro il Coronavirus, la dottoressa ha risposto all’appello dell’Usca per l’assistenza domiciliare ai contagiati da Covid-19 fin dal 27 marzo 2020. «Ho lavorato nella gestione del Covid da marzo dell’anno scorso» conferma «e continuo ancora a lavorare a Montegrotto. Il mio obiettivo è sempre quello di essere al servizio del prossimo, del cittadino, dentro o fuori dalle istituzioni». A Torre le esigenze saranno diverse, la popolazione è composta soprattutto da anziani, ma l’ex ministra non è preoccupata. «Non è una novità per me» aggiunge «faccio le guardi mediche notturne a Carmignano di Brenta e anche lì gestiamo pazienti con cure palliative, persone anziane ed eventuali emergenze».
l’ex ministra
Avere come medico di base un ex ministra, non è da tutti però: «La cittadinanza di Torre è più interessata ad avere un medico che al personaggio», taglia corto la dottoressa. «Io sono qui per lavorare, non c’è altro da dire. Alla fine del mio incarico, che ricordo è temporaneo, sarà il distretto a decidere se confermarmi o trovare qualcuno al mio posto. Prima della pandemia vivevo a Bruxelles e sono venuta perché l’Italia aveva bisogno di medici» La Kyenge vive in Italia da 27 anni, la sua è una storia positiva che racconta la voglia di affermarsi che spesso caratterizza i migranti: è venuta dal Congo con un visto per studente e si è laureata all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e specializzata in Oculistica alla facoltà di Modena e Reggio Emilia. Il rione di Torre esulta: dopo mesi difficili è arrivata niente meno che un ex ministra dal curriculum illustre.
i pazienti
«Non credo ai miei occhi», ammette, sbalordita, una paziente all’uscita dall’ambulatorio, «Io ero solo senza pasticche per il diabete, vado per gli 80 e queste sono cose importanti, ma quando mi sono trovata davanti l’ex ministro è stata una grandissima sorpresa. A dire il vero sapevo già che l’avrei trovata perché mercoledì la notizia girava, ma non ne ero sicura». La fiducia ora è tanta: «E pensare» aggiunge un altro anziano «che stamattina sono andato in via Temanza per cambiare medico: sarei finito a Ponte San Nicolò. Invece la signora allo sportello mi ha detto che il medico a Torre era già arrivato ed era già in studio. Mi sono precipitato. È un anno che combattiamo per un medico e da molti di più denunciamo l’abbandono del quartiere». La prima impressione è idilliaca, c’è perfino una segretaria che risponde al telefono e prende gli appuntamenti: tanta grazia Torre non se l’aspettava. —
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