La band inneggia al diavolo sul web si scatena l’inferno

VEGGIANO. Ha scatenato letteralmente un putiferio sul web la scoperta che l’argine dietro la chiesa di Santa Maria a Veggiano nei giorni scorsi sia stato il palcoscenico di un controverso video musicale del gruppo horror-punk-heavy metal padovano “Lucifer for President” (“Lucifero Presidente” la traduzione dall’inglese), un video musicale con evidenti richiami satanici e caricato su Youtube lo scorso 4 giugno. Tutto è partito dalla segnalazione di un cittadino sul gruppo Facebook “Sei di Veggiano se” che, passeggiando sull’argine, si è imbattuto in una folla di fans che stava assistendo alle riprese di un video musicale e, incuriosito, ha chiesto loro il nome della band, se lo è segnato e li ha tenuti d’occhio su internet fino all’uscita su Youtube del video ambientato a Santa Maria, per poi postarlo sul gruppo.
«Si tratta di un video inquietante, totalmente blasfemo e di spiccata impronta satanica. Si vede una ragazza che prima riceve una comunione e poi la vomita, è inaudito», scrive sul gruppo. In effetti il video è abbastanza spinto e, soprattutto per una persona credente, può anche essere offensivo: si vede il cantante - tra l’altro abitante a Veggiano da un po’ di anni - Nicola Favaretto (trucco e piercing sul viso e tatuaggi su tutto il corpo) che si traveste da parroco, simula la celebrazione di una messa e imita un sacrificio satanico con una modella.
«Non siamo satanisti, siamo solo cantanti e stiamo recitando una parte come fanno gli attori in un film», risponde nei commenti il vocalist. «Non è che un regista come Dario Argento, dopo che ha diretto un film horror, gira a squartare le persone e neanche noi siamo criminali solo perché suoniamo questa musica, anzi siamo persone normali a cui piace un genere certamente particolare, ma alla fine abbiamo solo girato un video musicale dietro casa mia col permesso del proprietario del campo, non abbiamo fatto male a nessuno». E alle critiche che sono arrivate alla band hanno infatti risposto altri cittadini che invece ne hanno preso le difese: «Io non sono amante di questo genere di musica, però queste critiche sono moralismi inutili, dato che alla fine si tratta solo di un video recitato. Poi parlare in Veneto di blasfemia con tutte le bestemmie che si sentono è come sparare sulla Croce rossa», scrive una ragazza. «Non siamo nel medioevo, certo può non piacere ma alla fine è solo musica, mica è un reato. Alle sagre ci sono vecchiotti ubriachi che sono più blasfemi di loro», commenta un altro. «Certo che Lucifero deve essere un po’ sfigato, se abita in un paese che si chiama Santa Maria» è l’ironico commento finale di un altro utente.
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