La Bella Époque di Joaquin Sorolla

A «Ferrara Arte» per la prima volta in Italia l’opera del pittore spagnolo

FERRARA. Per la prima volta in Italia, Ferrara Arte racconta la vicenda artistica di Joaquìn Sorolla. Interprete della Bella Epoque, figura di spicco della pittura spagnola moderna, riesce a crearsi una reputazione internazionale dialogando con Sargent e Boldini per le sue notevoli capacità di ritrattista. Anche se ciò che rende inconfondibile la sua arte è l’intensa connotazione impressionista prima e simbolista poi.

Il saper dominare la realtà raffigurandone gli incredibili effetti luminosi. Sessanta dipinti, tredici disegni, una serie di documenti, sono sufficienti per illustrarne l’intero percorso. Una pittura sempre contrassegnata dalla raffinatezza del linguaggio, dalla poetica del silenzio e dell’intimità. A partire dagli esordi quando inizia a dipingere ritratti.

E la rassegna di Ferrara si apre proprio con i ritratti che Sorolla dedica alla sua famiglia: da Maria vestita da contadina valenciana, con la sua ricchissima equilibrata esplosione cromatica, a Guardando i pesci. Con i soggetti che si innestano nel paesaggio e viceversa, anticipando le opere dell’ultima produzione. Quelle della raggiunta maturità, contraddistinta dalla visione in presa diretta, insieme all’originalità compositiva e pittorica di Velàzquez.

La svolta avviene a 45 anni quando Sorolla scopre l’Andalusia soggiornandovi più volte, tra il 1908 e il 1918. Siviglia, Granada con le loro fontane, i loro patii e i loro giardini. L’alcazar e l’Alhambra. Sono luoghi di cui s’innamora. Dall’intensa suggestione. Influenzandone in profondità lo stile. Spingendolo ad abbandonare gradualmente il naturalismo per immergersi in atmosfere simboliste. L’attenzione della mostra è rivolta soprattutto a questo periodo. Gli ultimi dieci anni dove Sorolla manifesta una notevole originalità espressiva. Cancella la presenza umana. I protagonisti di questi quadri sono i marmi le ceramiche le architetture infiorate. Geometrie liriche che adottano un linguaggio elegante e sembrano dissolversi nella luce.

Fausto Politino

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