La caduta del Papa, un inciampo da cui l'umanità può risorgere

Se cade un Re, se scivola lungo il suo passo, è l’idea di Regno, Governo o città che traballa. Se un Papa inciampa nel proprio mantello, se cade sul suolo che già è sacro perché vi passa, è il mondo spirituale insieme ai suoi simboli ad essere reso fragile e precario. Papa Francesco scivola e cade a Czestochowa, ma già era successo in altre occasioni, così Benedetto XVI e Giovanni XXIII cadevano. Le cadute di un Papa creano strani circuiti simbolici, fatti di emozione e interpretazione. Chi cade spesso, volendo fare una piccola interpretazione e prendendola dalla psicologia psicosomatica o psicanalitica, è un soggetto disattento, che non riesce a stare con i piedi saldi, con la mente e il corpo fuori controllo. C’è spesso chi vuole fermarsi, ma anche chi non può fermare il proprio cammino e allora i nostri comportamenti diventano precari, imprecisi, provocando così una sorta di interruzione simbolica, un intervallo del proprio tempo e del proprio spazio. Le figure così importanti per il carico significante che si portano dentro, per il carisma e il ruolo, quando cadono o hanno un incidente, mostrano involontariamente la precarietà della vita, la nostra mortalità, creando però non un messaggio di rassicurazione, ma viceversa minano involontariamente quel bisogno di sacralità, di infallibilità, che sono alcuni dei sentimenti portanti dei ruoli spirituali o di tutte quelle personalità a cui deleghiamo un potere che va oltre la naturalità dei comportamenti. Gesù, ricordiamoci, cade portando la croce, anche questo tipo di caduta può essere vista inconsapevolmente come quella di un Papa che cade dal peso della propria croce, nel percorso e nel cammino in atto. In realtà, se guardiamo il periodo complesso che vive il nostro Papa, attraversato da guerre di religione, da eventi che stanno sconvolgendo intere comunità di uomini e donne, il Papa cade dal peso della consapevolezza del ruolo. Più un tessuto sociale è fragile e precario e più la capacità di controllo e razionalizzazione delle azioni perde capacità, maggiori sono le conseguenze sul piano emotivo di fronte all’inesattezza, all’errore e agli scompensi che determinano la caduta di una figura che deve essere simbolicamente immacolata, immortale e senza imperfezioni. La malattia e la sofferenza di Papa Wojtyla ad esempio, sono state la sua forza dove il dolore diventava testimonianza per tutti i messaggi traslati che si trasferiscono nel linguaggio della fede. L’inciampo è meno tollerato, può essere visto come una debolezza, una distrazione, una limitazione del percorso. La caduta di Czestochowa può essere però interpretata come un Papa carico del proprio destino, di ciò che rappresenta e del grande mondo della fede messo pesantemente in discussione dagli eventi più recenti. Il sangue della fede riguarda sempre un’emozione arcaica che trova traccia e memoria in tutta la storia dell’umanità. Rialzarsi e prendere in mano il mondo, questo è forse il destino, il significato profondo di una caduta che colpisce il cuore dell’umanità, ma da cui forse si può risorgere.
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