La città è assediata dalle auto ma i parcheggi scambiatori sono vuoti

PADOVA. Città assediata dalle auto e parcheggi scambiatori, dove lasciare la quattro ruote prendere un mezzo pubblico, vuoti. Con l’eccezione degli spazi per la sosta ricavati ai capolinea Nord e Sud del tram, e anche qui i problemi non mancano, i parcheggi pensati per alleggerire l’assalto delle auto città risultano spesso vuoti.
Un rapido giro d’orizzonte nella mattina di ieri è risultato emblematico: Park dei Colli semi deserto, Central Park con molti posti liberi, Park Guizza pieno ma insufficiente e Park Pontevigodarzere con diversi spazi ancora da riempire. Il quadro trova conferma in Aps Parcheggi. Dalla società sottolineano come il capolinea Nord del tram soffra della concorrenza degli spazi bianchi (non a pagamento) della fornace Morandi. I park gratuiti Bembo e Piovese, sotto la tangenziale, presentano un’occupazione a metà (Piovese) mentre il Bembo stenta di più. Per quanto riguarda il Park Colli, si precisa, non riesce ad essere attrattivo, nonostante sia molto comodo e utile. La clientela si è disaffezionata dopo che è stato tolto il bus Diretto Piazze (ora reinserito).Per questo parcheggio Aps sta pensando a una riduzione della tariffa.
E così mentre si susseguono gli sforamenti dei limiti di polveri sottili previsti, con conseguente allarme per la salute dei cittadini, i parcheggi scambiatori restano vuoti. La situazione, nonostante il tram, risulta insostenibile anche all’Arcella. Secondo gli ultimi dati Legambiente sarebbero almeno 30mila le auto che ogni giorno entrano in città attraverso il ponte sul Brenta, a Pontevigodarzere, delle quali la maggioranza proseguirebbe lungo l’asse formato dalle vie Guido Reni e Tiziano Aspetti, all'Arcella, dove vivono 40.000 persone. Una vera e propria camera a gas, che proprio in questi giorni è diventata ancora più pericolosa per la salute dei residenti da quando i livelli del Pm10 sono, ormai, arrivati alle stelle. I più preoccupati sono i coordinatori dei comitati locali. «A questo punto non possiamo e non dobbiamo pensare solo ai progetti futuribili, come, ad esempio, al secondo ponte sul Brenta» osserva Orazio Marcon, presidente del comitato “Arcella, Un Quartiere, Una Città”. In determinate fasce orarie è tutta una processione di auto e di bus da Pontevigodarzere a Borgomagno, lunga quattro chilometri. Innanzitutto bisogna convincere gli automobilisti ad utilizzare di più la tangenziale ed il ponte Unità d’Italia, ma è necessario anche obbligare a spegnere ai motori durante le code ai semafori rossi».
Anche l’attuale coordinatore del comitato “Al Ponte” propone una serie d’interventi pubblici. «La situazione è gravissima» sottolinea Fabio Tonello. «In attesa di realizzare il secondo ponte stradale sul Brenta, preferibilmente di fianco a quello Fs già nel programma di Rfi e della Regione e, magari, anche una nuova arteria a fianco del canale scolmatore Limenella Fossetta, nella parte nord dell'Arcella, l'attuale traffico deve essere bloccato al di là del Brenta». Sul lato sud della stazione di Vigodarzere, c’è un parcheggio sotto-utilizzato di almeno cento posti auto. In generale nel mirino finiscono le tariffe (troppo alte) e i tempi incerti di trasporto nel caso del bus.
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