La dirigente scolastica Morato va in pensione dopo 40 anni a Este

Dopo 40 anni va in pensione la dirigente scolastica Paola Morato, persona schiva e concreta che ha basato il suo lavoro sulla massima preparazione e passione, testimone di vari cambiamenti che la scuola ha avuto in questi decenni. Ha iniziato come maestra nei primi anni’ 80 alla Vittorio Emanuele II di Monselice per poi diventare a soli 28 anni tra le più giovani direttrici didattiche d’Italia, grazie al concorso vinto.
Dopo un anno in Polesine ha preso le redini del primo Circolo didattico di Este, poi unificato con il secondo dal 1996. Dopo due anni a Lozzo Atestino il ritorno ad Este fino alla pensione di questi giorni.
Dal 2008 con la nascita dell’Istituto comprensivo la responsabilità anche sulle scuole medie di Este e Baone con la gestione di circa 200 dipendenti con 6 scuole dell’infanzia, 6 primarie e 2 medie.
Ha vissuto i cambiamenti che hanno stravolto il mondo della scuola, con la riforma del ’90. Poi è stata anche reggente dell’istituto Atestino, nel 2020 l’anno del Covid e nel 2023 e ancora a Ponso, oltre all’incarico alla Giovanni Pascoli. Una professionista che ha lasciato il segno, molto apprezzata da chi ha lavorato con lei, con una importante preparazione pedagogica.
«Ha sempre messo al centro della sua attività gli studenti e ha sempre dato l’anima per la scuola», sottolinea Walter Polato, insegnante e suo vicario che ha lavorato con lei per 26 anni, «non ha mai imposto nulla, è sempre stata autorevole e non autoritaria. Credo sia opinione comune dire che ha dato l’anima per la scuola».
Nell’ultimo consiglio d’istituto Morato ha ricevuto il saluto affezionato di tutti. «Sono stati sei anni di stretta collaborazione caratterizzati da fiducia reciproca e comunione di intenti per la crescita della nostra realtà scolastica che lei ha saputo gestire sempre con estrema competenza e umiltà», ha ribadito la presidente Tiziana Sossella. Tra i pregi che vengono riconosciuti a Morato l’aver fatto partire a Baone la scuola senza zaino e l’aver creato un istituto tecnologico. Oltre all’essersi spesa nell’anno del Covid a dotare i ragazzi che non potevano permetterselo di un pc per seguire le lezioni a distanza. —
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