La figlia del boss gestisce un nido-famiglia

ALBIGNASEGO. Via Croce Verde 24, Albignasego. È l’indirizzo che tutti possono trovare su internet cercando la sede della Teolo Residence, una delle società coinvolte nell’indagine della Dia, tra i soci della quale figura Maria Tomaselli, ex moglie di Giuseppe Faro. In via Croce Verde però, al civico 24 non c’è un ufficio ma un piccolo condominio, simile a quelli del resto della strada e inserito in un contesto residenziale tra il verde. Sui campanelli colpisce un nome: Tomaselli-Faro. Qui abita la figlia ventottenne di Giuseppe Faro e Maria Tomaselli: Maria Faro.
Buongiorno, questa è la sede della Teolo Residence?.
Al citofono risponde una voce femminile, è Maria Faro: «No qua non c’è nessuna Teolo Residence. Qua abitiamo io e mio marito, e in più questo è anche un “nido in famiglia”». Ovvero uno delle tante strutture in famiglia per accudire i bimbi promosse dalla Regione.
Maria Faro vive in questa casa da due anni, da quando si è trasferita da San Zenone degli Ezzelini, provincia di Treviso. È l’unica della famiglia che vive ad Albignasego.
«Quello che so l’ho letto dai giornali e l’ho sentito al tg», dice, «io sono estranea ai fatti. Anche se dicono che i figli portano avanti l’attività della famiglia, questa è una stupidaggine».
Ultimamente ha sentito suo padre?
«Mio padre non lo vedo e non lo sento più, con lui non ho rapporti. Mia mamma, invece, l’ho sentita, anche se non è Padova, lei di questa storia ne sa meno di me».
Però nelle carte della Dia ci sono anche i vostri nomi.
«Ho letto di una confisca e ho pensato subito a questo appartamento. A me non è stato notificato nulla, non è venuto nessuno a dirmi niente».
Però sulla cassetta delle lettere ci sono diversi nomi. Oltre a quello suo e di suo marito ci sono quelli di Euro Appalti di Maria Tomaselli e Teolo Residence. (Le due ditte finite nell’inchiesta)
«Tomaselli c’è perché anni fa l’acqua e la linea telefonica erano intestati a lei», dice Maria Faro, che però non aggiunge altro. «Non so perché, forse c’era anche prima. Non me n’ero accorta, posta non ne arriva mai. Purtroppo comincio a pensare che si voglia fare di tutta l’erba un fascio. Io non me la prendo, ma non voglio mettermi in mezzo. Chi mi conosce sa come sono», conclude educatamente prima di riagganciare il citofono.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova