La fisioterapia costa troppo: «I padovani si curino meno»

PADOVA. I padovani vanno troppo dal fisioterapista.
È quanto emerge dall’analisi dell’attività sanitaria dell’Usl 16. Nel 2015 sono state prescritte ai padovani 2.228 prestazioni ogni mille abitanti attinenti all’area della medicina fisica e della riabilitazione. Un numero elevato se si considera che le aziende sanitarie venete più efficienti si fermano a 771 ogni mille. Il dato porta alla ribalta la questione dell’appropriatezza in sanità.
È risaputo che sul territorio veneto e più in particolare a Padova sono attivi numerosi centri specializzati nella cura e riabilitazione di pazienti con problemi di movimento. In più la popolazione anziana è costantemente alla ricerca di terapie e ginnastiche che aiutino a migliorare l’autonomia personale. La fisiokinesiterapia è anche un importante ramo della riabilitazione post traumatica o post operatoria per rinforzare muscoli specifici dopo interventi o ricoveri. Sono tanti i motivi per i quali un paziente può chiedere al proprio medico un ciclo di trattamenti di fisiokinesiterapia in convenzione, le prescrizioni però hanno un costo che va a pesare nelle casse delle aziende sanitarie territoriali. Ecco perché l’Usl 16 sta cercando di contenere il numero di richieste, favorendo solo quelle più appropriate. «Ad oggi l’Usl 16 eroga una media di 5,51 prestazioni specialistiche ambulatoriali per abitante all’anno», spiega Gino Gumirato, direttore del sociale e della funzione territoriale.
«La Regione ha stabilito con 4 prestazioni per abitante il tetto ideale. Visto che Padova ha una specificità perché esiste l’Azienda ospedaliera ed è attivo metà di tutto il privato accreditato, la Regione ci ha provvisoriamente concesso come obiettivo 5 prestazioni per abitante». All’interno di queste cinque prestazioni sono comprese tutte le specialità (non solo medicina fisica e riabilitazione). «L’eccesso è attribuibile alle prestazioni di fisiokinesiterapia: ne facciamo il triplo rispetto alla media delle aziende più efficienti del Veneto», aggiunge Gumirato, «È necessario fare dei tagli, i medici che prescrivono visite e prestazioni di fisioterapia devono seguire i criteri di appropriatezza. Per diminuire bisogna lavorare a rete coinvolgendo tutti: i medici di medicina generale, i fisiatri che lavorano nelle strutture private convenzionate e i medici dell’Azienda ospedaliera. Attraverso analisi e report andremo a studiare ogni singola situazione. I medici di medicina generale che prescriveranno prestazioni in maniera appropriata riceveranno vantaggi dal punto di vista economico, al contrario di quelli che non raggiungeranno gli obiettivi». L’anno scorso la Regione attraverso una delibera ha stabilito che il privato che si occupa in convenzione di fisioterapia e riabilitazione non può superare il budget di 12.835.000 euro. Sul tema interviene anche il presidente della Fimmg, Domenico Crisarà: «È un meccanismo che noi non governiamo direttamente. I medici di possono prescrivere unicamente la visita fisiatrica. È invece il fisiatra che sceglie il trattamento e la prestazione più adatta al paziente. Se Padova non avesse la fisioterapia, sarebbe in linea con gli obiettivi preposti dalla Regione: si tratta di un vanto per noi medici di medicina generale». (e.f.)
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