La macchina era stata controllata

«L’ho fatta vedere ai tecnici, hanno detto tutto ok: poi l’incidente»

Questa mattina Massimo Pagnin, l’operatore ecologico di AcegasApsAmga-Gruppo Hera, rimasto ustionato al volto con ferite di secondo grado venerdì mattina in Piazza dei Frutti, mentre si accingeva ad iniziare il proprio turno di lavoro, dovrà presentarsi di nuovo in ospedale per la visita nel reparto di chirurgia.

Intanto il netturbino, che fa parte anche di un gruppo di clown che vanno in giro per i reparti di pediatria a far ridere i bambini ammalati lungodegenti, è rimasto nella sua casa, a Saonara, con una vistosa benda sul volto, assistito amorevolmente dalla fidanzata, infermiera di professione. Massimo - dicono quelli che l’hanno soccorsa per primi, tra cui il commerciante di dolciumi, Frankie Bonaguro - ha vissuto momenti di grande paura e solo per miracolo non è rimasto ustionato in modo più grave. «È vero, me la sono vista brutta, poteva finire peggio», ammette a mente fredda. «Provo a raccontare il film dell’incidente in poche battute. Sono arrivato in piazza un po’ prima delle sei e mi sono accorto che l’idropulitrice assegnatami non era perfetta come le altre volte. Così sono tornato in azienda: i tecnici l’hanno revisionata e, subito dopo, sono tornato in Piazza dei Frutti, angolo Volto della Corda. Sono sceso dal Porter Piaggio per pochissimi minuti. Proprio mentre il mezzo era ancora fermo e non avevo ancora acceso il motore, ho notato che si stavano sprigionando delle fiamme dalla parte retrostante dell’idropulitrice, dove c’è la caldaia che scalda l’acqua, che viene utilizzata per pulire per terra. Sono andato d’istinto a prendere l’estintore, che teniamo sul mezzo, per cercare di spegnere le fiamme. Mi ricordo solo che è arrivato in mio soccorso l’amico Frankie, con un secondo estintore (quello del Bar degli Osei) e mi sono ritrovato seduto su una sedia. A tutt’oggi non riesco a ricordare bene tutti i passaggi dell’incidente. Sono stato interrogato anche dai tecnici dello Spisal-Usl 6, i quali, in qualità di pubblici ufficiali, hanno il compito di ricostruire tutte le fasi dell’episodio».

Come si sente adesso? «Al momento bene, le ustioni non sembrano gravi, ma la diagnosi definitiva, con una prognosi già delineata di 20 giorni, me la daranno oggi i medici di chirurgia».

Vuole ringraziare qualcuno? «Innnanzitutto il signor Bonaguro e tutti i colleghi che mi hanno espresso la massina solidarietà. Naturalmente ringrazio con il cuore in mano la mia compagna che si sta comportando anche come una vera dottoressa».

Felice Paduano

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