La magia della chimica per i bimbi

Non è magia, ma lo sembra per davvero: tanto che gli organizzatori dell’evento l’hanno messo in chiaro fin dal titolo, Nemec, che sta per Non è magia: è chimica. Ma quando la scienza va spiegata ai bambini, diventa un incantesimo fatto di fluidi colorati, materiali che cambiano consistenza, banane di cui si può estrarre il dna e fiammate inattese. In via Marzolo 1, una volta l’anno, le porte si aprono ai più piccini per raccontare loro una cosa semplice: la chimica è bella e può stupire, più dei giochi di prestigio. L’intento non è banale, ma riesce sempre: i chimici dell’ateneo (professori, ricercatori, dottorandi e studenti) studiano il programma per quasi un anno, rendendolo sempre nuovo e avvincente, ricco di giochi, esperimenti, informazioni utili e... magie. Ieri è andata in scena la nona edizione della manifestazione, che anche quest’anno ha toccato il sold-out: la mattina è interamente riservata alle scolaresche, mentre il pomeriggio è dedicato alle famiglie. Gli spazi e le norme di sicurezza impongono numeri fissi, quindi posti da prenotare. Quelli disponibili sono duemila in tutto e, di solito, si esauriscono già a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni. I bimbi possono mettere "le mani in pasta" nei laboratori dell’università, naturalmente con tutte le precauzioni del caso: occhiali protettivi, guanti in lattice, debita distanza quando serve e sorveglianza dei vigili del fuoco. C’è chi studia le proprietà della frutta, chi maneggia sostanze che cambiano forma e consistenza, chi osserva un fuoco che, inaspettatamente, si tinge di rosa o di blu. Con Il gioco dell’Oca Chimica e con La Tombola Chimica s’impara la scienza giocando, mentre per i più grandicelli sono stati organizzati una serie di incontri e conferenze (a cura del Dipartimento di Scienze Chimiche con la partecipazione del Comitato Italiano per il controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, il Cicap). Per volare nell’universo della Chimica, poi, c’era il Molecolario: l’equivalente di un planetario molecolare, con proiezione di filmati coordinati da un unico filo conduttore riguardanti alcune molecole di utilizzo comune (zucchero, cellulosa, aspirina ed altre). Infine, per la gioia di tutti, il tradizionale spettacolo Magichimici: sessanta minuti di stupore, umorismo e poesia. In grado di lasciare a bocca aperta un pubblico di tutte le età.
Silvia Quaranta
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