La miss secchiona che studia Economia

Vittoria dedicata alla nonna: «Mi ha insegnato a sorridere»
Di Giusy Andreoli
BELLUCO RECUPERO VECCHIE FOTO LAURA TELVE MISS VENETO CAMPOSAMPIERO laura al 6° compleanno
BELLUCO RECUPERO VECCHIE FOTO LAURA TELVE MISS VENETO CAMPOSAMPIERO laura al 6° compleanno

CAMPOSAMPIERO. Da secchiona all’Istituto Pertini a Miss Veneto. Laura Telve sognava fin da bambina di partecipare a Miss Italia. E dall’altro ieri sera ha in tasca il biglietto che la porterà direttamente alle finali del concorso di bellezza. «È stata una bellissima soddisfazione perché non me lo aspettavo» dichiara la neo Miss Veneto, 19 anni il prossimo 11 dicembre, «eravamo 31 ragazze, non ci speravo. O meglio, lo speravo troppo e quindi avevo paura che non si realizzasse. Invece si è concretizzato uno dei miei sogni nel cassetto, non tanto per la corona quanto per l’opportunità di partecipare al concorso che rappresenta l’Italia. Miss Italia comunque è un concorso storico. Anche oggi, anche se ci sono state varie discussioni. Miss Italia rimarrà sempre Miss Italia».

Bisogna dire che Laura questo pass se l’è conquistato. Fino a pochi mesi fa studiava e lavorava come modella. E ha partecipato a vari concorsi di bellezza con buoni risultati. L’attività di modella le dona anche l’arte di muoversi con grazia e leggerezza sul palcoscenico. «Tre anni fa, quando ho iniziato, i miei non volevano assolutamente che intraprendessi questa strada. Hanno posto la condizione di avere tutti otto a scuola. E io testarda, determinata come sono, per tre anni consecutivi ho portatole l’8,80 di media» racconta Miss Veneto. Per Laura è cominciato un percorso tutto in salita. «Ho frequentato il Pertini a Camposampiero, ragioneria indirizzo amministrazione e finanza. Ero la secchiona della classe. L’ultimo anno è stato duro perché lavoravo anche come modella: la sveglia non scattava alle 7 ma alle 4 per recuperare le ore perse del pomeriggio. Però è stato bello, sono uscita con 88, non posso lamentarmi. Vorrà dire che m’impegno sin d’ora per laurearmi con 110 e lode. Mi sono appena iscritta a Commercio Estero di Ca’ Foscari, sede di Treviso, che è logisticamente più comoda».

Il massimo dei voti Laura l’ha ottenuto intanto l’altra sera a Jesolo. Un 100 tondo tondo che la lancia alle finali di Miss Italia. Ad applaudirla sotto il palco c’era tutta la famiglia: mamma Oriella Sorato, i fratelli Nicola di 17 anni e Antonio di 15. E il papà, l’imprenditore Domenico Telve. «Mi ha fatto piacere che sia venuto anche papà, che non vive più con noi. Non lo vedo molto e sono stata felicissima di aver riunito tutta la famiglia. Del resto considero i miei fratelli il mio portafortuna. Dopo l’elezione Nicola e Antonio non avevano il coraggio di salire sul palco accerchiata com’ero di giornalisti e fotografi. Ma glielo leggevo negli occhi quanto erano fieri». Mancavano solo i nonni, i primi fan di Laura. «Ho dedicato questa vittoria alla nonna materna Flora Caccin, mancata un anno e 10 mesi fa» rivela Laura, «lei mi guardava da lassù. È stata una delle persone più importanti della mia vita, mi ha sempre consigliato bene, mi ha fatto distinguere il bene e il male. Mi diceva: un sorriso non costa nulla ma vale molto. Penso sia una delle frasi più belle e anche veritiere». Il nonno materno, Antonio Sorato, in questi giorni è in montagna col gruppo anziani di Borgoricco. «L’ho chiamato alle 3 e mezzo di notte» ricorda Laura, «mi sono detta: mamma mia spero che non mi odi. È stato contento, appena torna andiamo a fare gli gnocchi assieme perché anche a me piace cucinare. La nonna paterna, Leda Bonetto, la vedo a pranzo, anche lei sarà felice». Prima di presentarsi a Jesolo, Laura ci aveva provato alle preselezioni di luglio. «Al Pioniere di Camposampiero, ma ero arrivata seconda» ricorda, «le regionali non le ho potute fare per un impegno con mia madre, quindi ho sperato nell’ultima selezione di Jesolo». Laura, in attesa della finalissima, si gode la vittoria con la famiglia e il fidanzato Alex Lando, ventinovenne stilista calzaturiero di Stra. E se vincerà la fascia di Miss Italia? «L’università non ha frequenza obbligatoria: l’ho scelta perché mi permetterà di conciliare gli impegni, ma anche perché credo sia il futuro».

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