La moschea di Padova sarà aperta a primavera: luogo di preghiera e centro culturale
L'associazione islamica Rahma in dicembre salderà i conti per l'acquisto del terreno e dei due capannoni in via Ippodromo a Ponte di Brenta: 400 mila euro la spesa totale. Si chiuderà la sala di preghiera provvisoria in via Anelli. Appello alla Costituzione a proposito del referendum invocato da Lega Nord e Pdl con la mozione in Provincia e giudicato "vergognoso"

PADOVA. Mentre in Provincia la Lega, col Pdl, fa passare una mozione per chiedere al governo di istituire referendum consultivi tra i residenti dei luoghi dove dovrebbero nascere strutture di culto islamico, in città la nuova moschea sta per essere inaugurata, in via Ippodromo.
Questione di pochi mesi. A dicembre l'associazione culturale islamica Rahma pagherà la terza e ultima rata (125 mila euro) per l'acquisto del terreno e dei due stabili, che in totale sono costati circa 400 mila euro tasse comprese, e subito inizieranno i lavori, durata 4 mesi. Ad aprile il taglio del nastro. Punto, chiuso e inshallah.
La piccola moschea di via Anelli si trasferirà così in via Ippodromo dove, oltre al luogo di culto - spiega il vice-presidente dell'associazione Rahma Malek Abderrhim, 45 anni, operaio, sposato e padre di tre figli, in Italia da 20 anni - ci sarà anche lo spazio per ospitare quello che lui efficacemente chiama «il patronato islamico». Che già c'è in via Anelli, ma soffoca in quell'angusto spazio. Sorgeranno tre aule destinate ai corsi di arabo per i bambini, ché imparino o non dimentichino la loro lingua, ai corsi di italiano per gli adulti appena arrivati o gli anziani, di istruzione coranica e al doposcuola. E lì verranno accentrate tutte le altre attività: sport, interventi sociali, assistenza a chi ne ha bisogno.
«Fuori dal luogo di culto - continua Abderrhim - allestiremo una tenda fissa per iniziative culturali e teatrali, aperte anche alle associazioni padovane. Come del resto l'intero patronato sarà aperto a tutti gli italiani: Padova è la città dei nostri figli, Padova ha aiutato noi e ora si aspetta il nostro contributo». Quanto alla mozione anti-moschee della Lega, il signor Malik non abbocca al padano amo. Semplicemente suggerisce: «La Costituzione italiana non permette di vietare la costruzione di un centro di culto (articolo 19, giusto per ricordarlo
ndr
). E' un diritto. E' civiltà. A Casablanca, dove sono nato, ci sono chiese per i cristiani, ci sono tre sinagoghe e altri luoghi di culto. Non capisco questa posizione vergognosa della Lega, mentre sono d'accordo quando parla di lotta alla droga, alla clandestinità, alla criminalità. Noi, con l'associazione, facciamo molto per facilitare l'integrazione e ripulire la città».
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