La multiutility è un tesoro 82 milioni di euro in città

Stipendi (44,6), dividendi (5) e fatture per aziende locali (30,3) fanno lievitare le ricadute dell’attività di AcegasApsAmga su Padova. E lo sviluppo è sostenibile

Il Gruppo Hera, attraverso la controllata AcegasApsAmga, “vale” per i padovani 82 milioni di euro. È la ricchezza distribuita in città secondo il “Bilancio di sostenibilità Hera 2017” (consultabile online all’indirizzo http://bs.gruppohera.it/). Tra i parametri di valutazione, uno dei più significativi è sicuramente la “ricchezza distribuita” che, complessivamente, ammonta a 81,8 milioni di euro: 44,6 milioni per stipendi ai lavoratori, 5 milioni erogati agli azionisti (dividendi) e 1,9 milioni destinati alla pubblica amministrazione. A tali somme si aggiungono poi le forniture acquisite da aziende locali, che assommano a 30,3 milioni.

Le forniture da parte di aziende del Nord Est, quindi Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono state incrementate del 10% rispetto al 2016. Fatture da 109,2 milioni, in particolare con le cooperative sociali che hanno consentito l’inserimento lavorativo nel Nordest di 76 persone svantaggiate (10 in più rispetto all’anno prima). Altro capitolo la qualità: le gare bandite da AcegasApsAmga hanno privilegiato l’offerta economicamente più vantaggiosa invece che il massimo ribasso, passando dal 31,7% del 2016 al 46,4% del 2017. Sulla stessa linea l’azienda ha allargato la certificazione “SA8000”, ovvero la carta etica del lavoro (no al lavoro infantile, forzato o obbligatorio; salute e sicurezza sul posto di lavoro, orari e retribuzioni consoni; no alle discriminazioni) anche rispetto ai fornitori.

I risultati si vedono, bilancio alla mano: l’anno scorso, nel padovano, la raccolta differenziata è salita al 58%, ovvero 331 kg per abitante; sono stati risparmiati 0,5 miliardi di litri di acqua e 2.184 tonnellate di petrolio, evitando così 3.696 tonnellate di Co2 immesse nell’atmosfera. A queste voci quest’anno se ne aggiunge un’altra del tutto nuova: il contributo del Gruppo agli obiettivi Onu che, monetizzato, ammonta a 329 milioni di euro (con una crescita del 10% del margine “a valore condiviso”). Nel Bilancio di sostenibilità, presentato ieri è infatti presente la quota di margine operativo lordo (Mol) che contribuisce a generare profitto e risponde ai 17 macro-obiettivi posti da Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. Dieci di questi obiettivi hanno a che fare con la missione del Gruppo e sono stati, per la prima volta, valorizzati dall’azienda di corso Stati Uniti attraverso la quota di margine operativo lordo: “acqua pulita e igiene”, “consumo e produzione responsabili”, “vita sott’acqua”, “istruzione di qualità”, “uguaglianza di genere”, “lavoro dignitoso e crescita economica”, “industria, innovazione e infrastrutture”, “città e comunità sostenibili”, “energia pulita e accessibile”, “agire per il clima”. Nel corso del 2017 il Mol a valore condiviso ha raggiunto 329 milioni di euro, 10% in più dell’anno precedente e pari a circa un terzo del Mol complessivo: 984,6 milioni di euro. Nel Piano industriale di Hera si legge che l’intenzione è di far salire la percentuale al 40% entro il 2021.

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