La nuova moschea in via Ippodromo non ha alternative

PONTE DI BRENTA
Una nuova moschea a Camin? Falso. Una sorta di faida dentro l’associazione islamica Rahma? Falso. Rotta di collisione con il Comune? Falso. Sarà allora il Comune a trovare un nuovo sito per trasferire la moschea di via Anelli? Falso.
E’ un castello di fragili bugie quello che in città sta riacutizzando la diffidenza verso i musulmani. I fatti. La moschea di via Anelli è un magazzino inadatto alla sua funzione religiosa. Quindi il trasferimento in via Ippodromo è solo questione di tempo. Il Centro Islamico Rahma deve saldare solo l’ultima rata (125 mila euro). Dunque ancora una volta la Rahma è chiamata a rincorrere bugie e fandonie per ripristinare la verità. Ancora una volta è chiamata a dare adito a pettegolezzi e voci sentite chissà dove per difendersi. Ma questa volta la Rahma non ci sta. Garbatamente i suoi portavoci si sono chiusi in un rispettoso silenzio. L’unico che parla è Bach Abdallah, ex-imam di Padova e uomo di cultura. «E’ tutto falso – ripete –. Quella di via Ippodromo sarà la nuova sede della Rahma. Non esiste nessun altro sito. Non esiste nessuno scontro interno alla comunità di fedeli».
Allora qual è la fonte a cui si abbeverano le malelingue? «La fantasia» scandisce Bach. Forse c’è qualche malumore perché i tempi continuano a procrastinarsi. Sicuramente negli incontri si discute del trasloco. I fatti raccontano di alcune incertezze: le fogne, per fare un esempio. Ma anche che gli incontri con il professionista che segue il progetto, l’architetto Ivan Iob Straibizer, continuano. Molto è su carta e, il più, è fatto di speranze. L’odissea per la moschea si trascina da 4 anni: trovare un acquirente è stato difficile, recuperare le risorse economiche ancora di più, nessuno si sognerebbe di ricominciare da capo.
(e.sci.)
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