La Polo che uccise Alberto viaggiava a 104 all’ora

Nell’incidente perse la vita anche il conducente straniero della Volkswagen La perizia dimostra l’imperizia dell’azero: Meneghetti invece non ebbe colpe
BARON.INCIDENTE MORTALE RUBANO
BARON.INCIDENTE MORTALE RUBANO

RUBANO. La Volkswagen Polo che uccise Alberto Meneghetti il 24 giugno scorso viaggiava a 104 chilometri orari. E’ il dato più eclatante della perizia del consulente tecnico Agostino Chinello, incaricato dal pm Benedetto Roberti. L’incidente stradale accadde lungo la strada regionale 11 Vicenza-Padova, nel territorio comunale di Rubano, all’altezza della nuova rotonda vicino al distributore della Erg. Nadir Huseynov, 19 anni, azero, residente a Rubano da sei anni in via Lombardia 4, era al volante dell’auto: nell’incidente perse la vita pure lui. Alberto Meneghetti, 23 anni, aiuto cuoco al ristorante della Casa del Pellegrino di Padova, risiedeva con la famiglia in via Mazzini 25/b a Mestrino. Lo straniero e due amici stavano rincasando dopo aver trascorso la notte al Tacu Tacu, un locale di Mestrino (in via Galilei) che chiude i battenti alle 7 di mattina, frequentato da tantissimi teenager della zona, dove si balla, si beve, si parla e si ascolta musica haevy. Alberto Meneghetti, invece, era appena uscito di casa (la sua abitazione dista qualche centinaio di metri dal luogo dello schianto) e in sella al suo scooter Piaggio Liberty si stava dirigendo al lavoro. Alle 8 la morte ha dato appuntamento a Nadir e ad Alberto sulla rotatoria.

Auto e scooter viaggiavano nella stessa direzione. Verso Padova. La morte ha avvolto Alberto Meneghetti in un niente. La Volkswagen Polo ha urtato lo scooter sul lato posteriore sinistro, facendolo schizzare sulla destra dove c'era un palo della luce. Il Liberty si è accartocciato sul lampione, Alberto Meneghetti è stato sbalzato qualche metro più avanti, dentro il fosso. È morto sul colpo. Inerme.

Nel frattempo Nadir Huseynov ha perso il controllo dell'auto, che è sbandata sulla sinistra finendo la propria corsa prima dentro il fosso e poi capovolgendosi sopra la nuova pista ciclabile. Dalla perizia emerge che lo scooter viaggiava a 50 all’ora, a un metro dal margine della strada. Per il perito, Huseynov passava da una condotta di guida spericolata a una di emergenza in un tempo mediamente doppio, perché alterato dallo stato di ebbrezza, rispetto a un automobilista sobrio. Meneghetti veniva “caricato” dall’auto, cozzava contro il parabrezza, venendo poi sbalzato a destra della sede stradale a circa 38 metri dal contatto iniziale. La Polo, dopo l’incidente, continuava la marcia in sbandata, “marcando” l’asfalto per 57 metri complessivi e cozzando contro il fossato a circa 36 all’ora. Per il perito la colpa dell’incidente è tutta ascrivibile all’azero, che viaggiava incurante degli altri utenti della strada.

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