La prima volta di Antonio Surian alla 22ª Pinarello

Il cittadellese vince la granfondo. Tra le donne il trofeo tocca a Barbara Lancioni che dedica un ricordo al “paesà” Michele Scarponi. La Medio fa discutere
CIPOLLA AG.FOTOFILM TREVISO ARRIVO DELLA GRANFONDO PINARELLO, IN FOTO IL PODIO DELLA GARANFONDO FEMMINILE
CIPOLLA AG.FOTOFILM TREVISO ARRIVO DELLA GRANFONDO PINARELLO, IN FOTO IL PODIO DELLA GARANFONDO FEMMINILE

TREVISO

L’incredulità di Antonio Surian, 31enne di Cittadella, ex dilettante al Valcavasia e granfondista da un paio d’anni: alza le braccia in piazza del Grano ed è la prima volta che gli capita da amatore. L’ingenuità del 22enne veronese Marco Zumerle, che vince la Mediofondo, ma come il fratello Andrea (quarto) scorda di mettere il dorsale: viene punito e regala la vittoria a Niki Giussani.

E la commozione della vincitrice del “lungo”, la marchigiana Barbara Lancioni, che in ogni corsa ha un pensiero speciale per l’illustre compaesano che non c’è più: Michele Scarponi.Quando devi tirare le somme della Granfondo Pinarello, diventa inevitabile pensare alle storie e ai volti. Ogni edizione - ieri la numero 22 - riserva spunti in gran quantità. Perché, prim’ancora di annotare vip ed ex campioni, le emozioni più belle arrivano da chi magari fa l’impiegato o la barista nel corso della settimana, salvo poi tornare indietro con le lancette agli anni dell’agonismo e indossare un numero la domenica. «Una giornata perfetta, una festa. Quello che cerchiamo» riassume il deus ex machina Fausto Pinarello. Che ai “suoi” partecipanti - 3.500 al via - chiede anzitutto divertimento. Il clima genuino al traguardo, fra sorrisi e pacche sulle spalle, diventa il perfetto manifesto di una kermesse che ha richiamato pure l’archistar egiziana Hani Rashid (alberghi superlusso e grattacieli fra Abu Dhabi, Malesia e Sud Corea) e il triathleta tasmaniano Cameron Wurf, ex pro’ con Liquigas e Cannondale, ora recordman dell’Ironman di Kona. Così l’unica divagazione sul tema fa quasi scalpore e coincide con la conclusione dei 106 km del “medio”. A proposito: prevedeva le asperità di Ca’ del Poggio (dove pioveva a dirotto) e della Tombola, che per i temerari del “lungo” - 168 km, dislivello 2.200 metri - erano solo le ultime fatiche di un percorso incentrato sull’ascesa del Cansiglio, 15,9 km per il versante della Crosetta. Il siparietto che non t’aspetti si materializza dopo la vittoria allo sprint di Marco Zumerle, veronese di San Martino Buon Albergo, due esami alla laurea in Economia e Commercio. Non ha il dorsale, i compagni di fuga glielo fanno notare pure in corsa (escluso il fratello 18enne Andrea); quinto il trevigiano Alessandro Bianchin). Niki Giussani, 42enne lecchese, si piazza tecnicamente secondo ma non se ne capacita: «Mai vista una cosa simile». Andrea prova a difendersi: «Non sapevo fosse obbligatorio fra gli amatori. Non ci ho più visto, quando qualcuno (si riferisce a Giussani, ndr) ha messo sullo stesso piano la mia piccola distrazione a scorrettezze gravi quali il motorino. Certa gente non sa perdere». Errore pagato caro, anche perchè il veronese non è un pivello, qui s’era già imposto nel 2017, fino agli U23 ha corso con la General Store. Punito dalla giuria. La granfondo, più tardi, se la giocheranno in 11: la selezione sul Cansiglio, dove il futuro vincitore Surian perde contatto a metà salita, riuscendo poi a rientrare sul falsopiano. Compagni di viaggio, fra gli altri, il toscano Federico Pozzetto e il materano Tommaso Elettrico: in volata chiudono secondo e terzo, a Treviso avevano già esultato nel 2017 e 2015. Complicato confermare a Surian, subito coccolato dalla morosa Mara, gli scalpi di giornata. In campo femminile, le gioie prendono forma in solitudine: Jessica Leonardi, 28enne della Val di Non, coglie nel “medio” l’ottavo centro stagionale, contando sul sostegno di un compagno di fuga speciale, il moroso Federico Selber; Barbara Lancioni, 37enne di Filottrano, élite fino al 2005, s’invola dalle prime battute: la feltrina Gloria Bee e l’atestina Claudia Padoan, seconda e terza, la rivedono solo al traguardo. Alla “Pina” 2017, il suo reclamo contro Simona Parente per assistenza irregolare, modificò la classifica e si ritrovò seconda. Ora ha pensieri solo per la figlia Mia, che sotto il podio non la molla. Un solo pensiero, per l’amico Scarponi: «Era come un fratello».

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