La procura apre un’inchiesta sulla morte di Giulio Stoppa
PIOVE DI SACCO. La procura ha aperto un’inchiesta sulla prematura morte del luogotenente dei carabinieri Giulio Stoppa, 59 anni, deceduto nella tarda mattinata di martedì dopo essersi sottoposto a un esame di coronarografia nell’ospedale di Piove di Sacco. Omicidio colposo è l’ipotesi di reato. Tuttavia, al momento, non risultano indagati: il fascicolo è affidato al pubblico ministero di turno, Daniela Randolo, destinataria dell’esposto firmato dall’avvocato Remo De Nard per conto dei familiari del sottufficiale che ha lavorato per oltre vent’anni in procura. L’intervento della procura ha di fatto bloccato lo svolgimento dell’autopsia che era già stata programmata dalla direzione sanitaria dell’ospedale a scopo di riscontro diagnostico: un esame sul corpo, infatti, potrebbe compromettere l’eventuale perizia autoptica disposta dalla procura. Procura che deciderà entro oggi.
Stoppa, che non aveva mai avuto problemi di salute e praticava sport, era stato visitato ti una settimana fa: da alcuni giorni avvertiva dei dolori al petto e allo stomaco quando andava a ballare e in un’occasione era anche svenuto. I medici avevano consigliato quell’esame alle coronarie in seguito a una prova da sforzo che aveva fatto sospettare l’occlusione di alcuni vasi. Martedì la coronarografia aveva svelato l’occlusione di un vaso. Concluso l’esame, i medici stavano informando Giulio Stoppa (alla presenza della moglie) delle sue con dizioni con il consiglio di un immediato ricovero nella cardiochirurgia padovana. All’improvviso il malore, un sospetto infarto. Inutili le manovre rianimatorie durate una mezz’ora. Ora i familiari – la moglie e i due figli – vogliono chiarezza. E vogliono capire se il decesso sia stato una fatalità o, al contrario, se sia stata messa in atto qualche manovra non corretta. E, ancora se, in presenza di quell’occlusione, non fosse necessario un intervento diverso. (cri.gen.)
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