La Provincia esige l’affitto per gli Iat e le Terme insorgono

ABANO TERME. La Provincia chiede ai comuni di Abano e Montegrotto il pagamento dei canoni di locazione dei due uffici di informazione turistica (Iat) e scoppia la guerra. Con la presidente del consiglio comunale di Abano Stefania Chiarelli e il consigliere di minoranza del Gruppo Misto a Montegrotto Biagio De Salvo a cercare di fare da pacieri e intermediari. «Il nostro suggerimento riguarda l’ingresso della Provincia nell’Ogd Terme e Colli, che gestisce e programma l’attività turistica del territorio analogamente all’Ogd di Padova di cui già fa parte», spiega Chiarelli, «in modo che conceda l’utilizzo degli uffici Iat».
Le concessioni sono scadute a fine settembre 2017 per Abano e ad aprile per Montegrotto. «La Provincia è stata esclusa per legge dalla gestione del turismo, quindi una sua posizione all’interno dell’Ogd sarebbe quasi superflua», osserva il sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello. «Non si capisce, se un canone è dovuto per legge, perché possa essere scontato con un ingresso provinciale nell’Ogd. Abbiamo chiesto di quantificarci l’affitto e non abbiamo ancora risposta. È chiaro a questo punto che ci guarderemo attorno, cercando la soluzione più vantaggiosa per il nostro comune. La Provincia stia attenta: rischia di ritrovarsi l’ennesima cattedrale nel deserto tra le mani. Dico poi alla Chiarelli che la politica dovrebbe restare lontana dall’argomento turismo». Il sindaco di Abano e il suo vice, Federico Barbierato e Francesco Pozza sono chiari. «Ci hanno chiesto 1.400 euro al mese dopo che la Regione ha esentato la Provincia dalla gestione degli Iat, accollando tutta la gestione in capo ai comuni», spiegano. «A queste condizioni lo Iat lascerà lo stabile di via Pietro d’Abano e sarà trasferito in un ufficio di nostra proprietà sempre in isola pedonale. Lo metteremo a posto e non avremo canoni da pagare. È stucchevole che la Provincia chieda canoni su un bene che è stato costruito a suo tempo con i soldi degli albergatori e dei cittadini e che è stato girato dalla Regione alla Provincia. Quanto all’Ogd è già un carrozzone infinito così, figuriamoci con l’eventuale ingresso della Provincia che, facciamo presente, a Padova è nel Dmo e non nell’Ogd Padova».
Federico Franchin
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