La Quercia di Baone dovrà essere tagliata. Vivrà altri cent’anni adagiata sulle radici

L’albero di 4 secoli e simbolo del paese è morto a maggio L’abbattimento giovedì 12, diventerà una pianta-habitat 
La centenaria quercia di Baone
La centenaria quercia di Baone

BAONE. La Quercia di Baone vivrà per altri cent’anni. Lo farà adagiata al terreno da cui si è nutrita per quattrocento anni, senza più seguire il corso delle stagioni ma trasformandosi in una “pianta-habitat”, capace comunque di insegnare la magia dei cicli della natura. Questa trasformazione comincerà però con un momento doloroso per la comunità di Baone e degli Euganei: giovedì prossimo la Quercia verrà infatti abbattuta.

La Quercia di Baone è riconosciuta come monumento naturalistico e rappresenta una delle più suggestive presenze del territorio dei Colli Euganei. Per quattrocento anni ha accompagnato la vita del paese, accogliendo quanti arrivavano lungo la provinciale 6 da Monselice o che da Este si spingevano verso la città della Rocca. Era ed è certamente un simbolo per Baone.

Già dal 2005 la pianta ha mostrato importanti segni di sofferenza: uno studio botanico dell’Università di Padova - commissionato da Comune, Provincia e Parco Colli - ha portato a un importante intervento di tipo agronomico ed arboricolturale, sapientemente guidato dall’esperto agronomo Giovanni Morelli, uno dei più illustri specialisti del settore a livello nazionale. In quella occasione era anche stata ampliata l’esigua aiuola sulla quale la pianta era radicata, proprio per aumentare l’area permeabile a disposizione delle radici.

L’attuale amministrazione comunale contesta però un altro intervento, quello effettuato nel 2015 in seguito ad una segnalazione di pericolosità per alcuni rami rinsecchiti: in quell’occasione erano stati troncati alcuni rami ed era stato asportato un terzo della vegetazione. «Era stato come portare un vecchietto di 90 anni da un pediatra», aveva denunciato lo stesso Morelli. L’agronomo, conoscitore della Quercia, nel 2019 ha fornito un parere di tipo diagnostico e di tenuta strutturale dell’albero monumentale: la sua relazione parla di uno stato vegetativo “deperente”. L’intervento conservativo che ne è seguito è stato un estremo tentativo di salvataggio in vista della primavera.

Nel maggio scorso purtroppo è stata inequivocabilmente stabilita la morte della Quercia. «A quel punto è stato giusto interrogarci sulla sorte del nostro monumento naturale», spiega Antonella Buson, consigliere comunale delegato all’Ambiente. Secondo Morelli, «non sussistono ragioni per il mantenimento della Quercia nelle condizioni in cui si trova, tuttavia, visti il rilievo storico, identitario e testimoniale dell’albero, il valore ecologico ambientale che esso riveste e la sua collocazione in una aiuola non fruita direttamente, pare possibile il mantenimento di ciò che ne resta con finalità didattiche».

Da qui la proposta: l’abbattimento dell’albero così da adagiarne i resti nell’aiuola a simulare un cedimento naturale. Rispettando i principi in tema di conservazione della biodiversità e, più in generale, di gestione post-mortem degli alberi monumentali. La Quercia verrà dunque lasciata ai naturali processi di degrado e decomposizione. «Si tratta di processi che possono protrarsi per oltre un secolo» continua la Buson «divenendo un richiamo per fauna e flora rare». A fianco del vecchio albero sarà inoltre piantata una giovane quercia, quasi a raccogliere l’eredità biologica e culturale del predecessore, e sarà sistemato un pannello che racconterà la storia e spiegherà la nuova funzione della pianta.

Il 21 novembre, giorno in cui si celebra la festa degli alberi, a ogni classe di asilo, elementari e medie verrà dedicata una lezione sulla storia della pianta secolare e a ogni alunno sarà donata una piccola quercia. —




 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova