La Regione abbandona l’associazione Città Murate

MONTAGNANA. La Regione Veneto esce dall’associazione “Città murate del Veneto”. Manca l’interesse – lo mette nero su bianco la giunta regionale nella delibera di recesso – e dunque l’associazione...

MONTAGNANA. La Regione Veneto esce dall’associazione “Città murate del Veneto”. Manca l’interesse – lo mette nero su bianco la giunta regionale nella delibera di recesso – e dunque l’associazione rimane orfana di un’istituzione prestigiosa. L’associazione “Città murate del Veneto” è nata ufficialmente nel gennaio del 1997, con il patrocinio della Regione Veneto e su iniziativa Italia Nostra, con lo scopo di promuovere iniziative colte alla conoscenza, tutela, salvaguardia, conservazione e valorizzazione delle città murate del territorio veneto. Ad oggi sono 38 i Comuni aderenti, sparsi in sei province, e tra questi ovviamente ci sono anche Montagnana, Este e Monselice. Dal 2015 il presidente dell’associazione è il sindaco montagnanese Loredana Borghesan, che in quell’anno ha preso il testimone da Giuseppe Pan, allora sindaco di Cittadella nominato assessore in Regione. Inizialmente semplice socio onorario, dal 2006 la Regione ha avviato una partecipazione più convinta a questa realtà, confermando ad esempio il versamento di una quota associativa in quanto socio ordinario. Che all’ente veneto interessasse ben poco di questa associazione lo si era intuito ormai da qualche anno: dal 2011, infatti, la Regione Veneto ha smesso di versare alle “Città murate del Veneto” la quota associativa (che è di 300 euro), «sia per carenza di risorse, sia per il venir meno dell’interesse». A confermare le due motivazioni è la stessa giunta regionale, che con la delibera 188 dello scorso 20 febbraio ha ufficialmente sottoscritto il recesso dall’associazione. Nella delibera firmata dal governatore Luca Zaia viene anche indicato il motivo del venir meno dell’interesse: l’adesione all’associazione, infatti, era strettamente collegata alle azioni di coordinamento e di finanziamento previste dalla legge regionale 15 del 2003 dal titolo “Norme per la tutela e valorizzazione delle Città murate del Veneto”. Visto che la progettualità di questa legge è andata via via esaurendosi, la presenza della Regione è diventata ininfluente. La scarsa attenzione della Regione verso l’associazione è infine confermata dal posto vacante lasciato in consiglio direttivo: alla Regione spetta un posto, ma allo scorso dicembre (ultima ricognizione aggiornata nel sito www.cittamurateveneto.it) il referente regionale non era ancora stato designato. L’addio della Regione non rappresenta certamente un dramma, ma di certo non è un bel messaggio d’amore per il patrimonio murato veneto. (n.c.)

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