La ricerca: messo a punto allo Iov un nuovo farmaco per il tumore al seno

PADOVA. Lo Iov (Istituto Oncologico Veneto-IRCCS) anche quest’anno si presenta da protagonista a uno degli eventi scientifici più importanti nell’ambito dell’oncologia europea, l’European Society for Medical Oncology (ESMO), il congresso che, causa coronavirus, si svolgerà online.
Verranno presentati studi sulle nuove terapie contro il tumore al seno e poi studi sul melanoma, il tumore al cervello, al rene e alla prostata. «Negli ultimi anni i tumori sono notevolmente cambiati, passando da una malattia letale acuta a una malattia cronica, con un aumento del tasso di guarigione», spiega il direttore generale dello Iov, Giorgio Roberti. «Questo è stato possibile grazie alla ricerca, al confronto multidisciplinare tra specialisti e soprattutto allo scambio di informazioni».
qualità
E lo Iov per la qualità dei suoi studi è un pioniere. «Una delle colonne portanti dello Iov è garantire ai pazienti la qualità del trattamento e della cura, fissando standard di competenza clinica per la pratica dell’oncologia medica e incoraggiando uno studio continuo, per raggiungere un livello di eccellenza sempre aggiornato», ha aggiunto il direttore sanitario dello Iov, Maria Giuseppina Bonavina.
Uno studio molto importante che verrà presentato al congresso, iniziato ieri e che si concluderà domani, riguarda il carcinoma mammario. «Riguarda le donne con tumore mammario a recettori ormonali positivi e malattia avanzata», spiega il professor Pierfranco Conte direttore dell’Oncologia Medica 2, che ha contribuito attivamente alla ricerca sul tumore mammario, insieme alla professoressa Valentina Guarnieri, alla dottoressa Maria Vittoria Dieci e al professor Antonio Rosato.
«Questo tipo molecolare rappresenta il 70% dei tumori alla mammella e presenta la mutazione di particolare gene mutato, il PIK3CA. Questa mutazione conferisce ai tumori maggiore aggressività. Il comitato direttivo di cui faccio parte ha studiato un farmaco che inibisce la proteina prodotta da questo gene mutato, un farmaco innovativo che raddoppia l’efficacia della terapia ormonale e prolunga la sopravvivenza in media di 8 mesi.
È in fase di sperimentazione anche su tumori alla testa e al collo, che presentano anch’essi un gene mutato. Il farmaco è già stato provato dall’autorità regolatorie europee e ora è in corso la trattativa con l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) per definire il prezzo».
studi
Al congresso europeo di oncologia verranno presentati non solo gli studi sul tumore alla mammella ma anche importanti studi effettuati su altri tipi di tumori. Tra questi uno studio dell’Unità Melanoma dello Iov di Padova, diretta dalla dottoressa Vanna Chiarion Sileni, uno studio dell’Oncologia Medica 1, diretta dalla dottoressa Vittorina Zagonel, per cui lavora l’equipe per la cura dei tumori cerebrali, rappresentata dal dottor Giuseppe Lombardi, uno studio del dottor Umberto Basso di Oncologia Medica 1 sul tumore renale e uno studio del dottor Marco Maruzzo di Oncologia Medica 1 sul tumore della prostata.
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