La rottura adesso è ufficiale Muttoni e Giordani candidati

Respinto da Siamo Monselice l’ultimo tentativo di accordo con Pd e Sì Monselice Miazzi, profondamente deluso, valuta con i suoi l’alleanza o la corsa in solitaria
Monselice (PD), 08 marzo 2019. Assemblea pubblica candidati sindaci di opposizione a Monselice. Nella foto: (da sinistra a destra) Sandro Giordani candidato sindaco con la lista "Sì Monselice", Silvia Muttoni candidata sindaco con la lista "Siamo Monselice", Andrea Bernardini candidato sindaco con il "Movimento 5 stelle"
Monselice (PD), 08 marzo 2019. Assemblea pubblica candidati sindaci di opposizione a Monselice. Nella foto: (da sinistra a destra) Sandro Giordani candidato sindaco con la lista "Sì Monselice", Silvia Muttoni candidata sindaco con la lista "Siamo Monselice", Andrea Bernardini candidato sindaco con il "Movimento 5 stelle"



Ci saranno almeno tre candidati alternativi all’amministrazione uscente: Andrea Bernardini del Movimento 5 Stelle, Silvia Muttoni di Siamo Monselice e Sandro Giordani di Sì Monselice. L’intesa, almeno fra gli ultimi due, è definitivamente saltata ieri.

Così spiegano la scelta i protagonisti: «Governare è il mezzo, non il fine» scrive Silvia Muttoni «uno strumento per realizzare il progetto di cura della città che la cittadinanza ha maturato negli spazi di Siamo Monselice. Per far questo crediamo che sia indispensabile contare su una squadra coesa, che condivida obiettivi, stili e modalità di lavoro. All’esito di un nuovo confronto con i portavoce di Pd e Sì Monselice, prendiamo atto che le condizioni che avevano indotto a interrompere i tavoli non sono venute meno e che non vi sono i presupposti per garantire una vera rigenerazione rispetto a persone, schemi e logiche che appartengono al passato e che sino ad oggi si sono dimostrate quanto meno inefficaci. Proseguiamo, dunque, nel nostro impegno per la città, fedeli agli impegni presi con i cittadini. Da qui in avanti lavoreremo con ancor più determinazione, consapevoli che sono i cittadini i primi e veri alleati del cambiamento».

Sandro Giordani ricapitola gli ultimi tentativi di intesa: «Dopo la mia lettera di apertura, è seguito martedì un comunicato ambiguo da parte di Silvia in cui si intravedeva una chiusura difronte alla volontà di coesione. Una serie di telefonate ha riaperto il dialogo e fatto intravedere invece un nuovo tavolo di trattative che si è svolto in serata. Mercoledì ci siamo nuovamente incontrati per cercare un percorso condiviso. Ho dato nuovamente la mia disponibilità a sostenerla, ponendo però alcune condizioni di rispetto. Ieri mattina ho ricevuto la decisione ufficiale e definitiva di Siamo Monselice: non ci stiamo». Ora Sandro Giordani farà partire la sua campagna politica cercando di riunire le forze per creare un fronte che potrebbe includere anche Ambiente e Società. «Tutto questo impegno nelle trattative» aggiunge Giordani «purtroppo, non è stato sufficiente ma ci ha consentito di capire chi è veramente dalla parte di un concreto progetto di cambiamento e chi no. Oggi più che mai avvertiamo la responsabilità di non perdere ulteriore tempo in polemiche e tatticismi». Al progetto di Sì Monselice lavorerà anche il segretario provinciale del Pd, Vittorio Ivis, che affiancherà il candidato nella sua corsa.

Le ultime riserve da sciogliere ora restano quelle di Francesco Miazzi, che tanto ha cercato una soluzione per l’alternativa comune e che ora potrebbe pensare di correre con una sua lista e un proprio candidato. «Prendiamo atto che a prevalere sono stati i calcoli di bottega, i personalismi, le rigidità, l’immaturità politica. In questo modo, tutti quelli che oggi sventolano la bandiera del cambiamento, rischiano in realtà di operare per la restaurazione. A differenza di altri improvvisati protagonisti, siamo abituati ad affrontare le battaglie più difficili e garantiamo quindi che non ci sottrarremo nemmeno questa volta dalla responsabilità di essere un punto di riferimento e di svolta per Monselice».

Il mancato accordo ha sollevato profonda delusione nell’elettorarto di centrosinistra. Sconcerto di cui è interprete esemplare l’architetto Davide Ruzzon: «Credevo che Siamo Monselice mi avesse chiesto un contributo per costruire una visione per la città per tutto il centrosinistra. Scopro adesso che invece il centrosinistra l’hanno demolito. Dissento con energia da questo infantile quanto masochistico epilogo». —

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