La sala grande degli Zoccoli di Este sarà intitolata a Beatrice Soattin, uccisa a 8 anni e gettata nel cassonetto

Ventun anni fa la bimba venne uccisa da un vicino di casa adolescente. Venerdì la cerimonia in Chiostro 

ESTE. Per Beatrice si è scelta una delle sale più eleganti e accoglienti della città. Da venerdì prossimo la “sala grande” del Chiostro di Santa Maria delle Consolazioni porterà per sempre il suo nome.

Sarà “Sala Beatrice”, un nome tanto caro ad Este e agli Euganei – come non pensare alla beata del Gemola – e che lo è ancor di più in questo caso. Beatrice è la piccola che, oltre vent’anni fa, venne barbaramente uccisa in un freddo pomeriggio di gennaio. A lei il Comune ha voluto dedicare l’importante spazio cittadino nel complesso degli Zoccoli.
 

Vent’anni fa l’omicidio di Beatrice Soattin. Il papà: «Un dolore atroce che non passa»

Il 3 gennaio 1999 era un giorno qualsiasi a Este, una domenica nebbiosa. Alle 16 Beatrice Soattin, 8 anni, esce di casa. Percorre solo pochi metri per raggiungere l’abitazione di una compagna di scuola e amichetta del cuore. È convinta di trovarla, ma la piccola è uscita con i genitori. Le apre il fratello di lei, sedicenne. La porta in mansarda, dove sta giocando con il computer. Qui la soffoca con un cuscino. Nessuno è mai riuscito a spiegare cosa abbia scatenato la furia omicida.

Dopo il delitto il ragazzo mette l’esile corpo della bambina in uno scatolone, che porta vicino al cassonetto, servendosi di una carriola. All’1.30, messo sotto torchio dai carabinieri, confessa l’omicidio. Dal 2008 il colpevole, oggi 36enne, è libero.

Este non ha mai dimenticato questa drammatica pagina di dolore e sgomento. Venerdì prossimo, però, vuole aggiungerne un’altra di tinte ben diverse. «Per promuovere il diritto alla vita e alla protezione dei minori, questa amministrazione desidera onorare la memoria di Beatrice intitolando la sala del grande Chiostro, che prenderà il nome di “Sala Beatrice”.

Il dono di Beatrice, il suo sacrificio, può e deve essere onorato». L’intitolazione della sala si terrà venerdì, alle 11, alla presenza del sindaco Roberta Gallana e del direttore generale dell’Usl 6, Domenico Scibetta. L’azienda sanitaria è infatti proprietaria del Chiostro. Oggi già un capitello ricorda il luogo in cui il corpo di Beatrice venne barbaramente abbandonato dentro a uno scatolone, accanto a un cassonetto. La cura di quel memoriale spetta alla famiglia Soattin, che nel ventennale della tragedia aveva espresso gran rammarico per non aver potuto intitolare una strada alla figlioletta.

«Si può intitolare una strada a un defunto solo se ha fatto del bene alla città», era stata la risposta delle varie amministrazioni. Questa settimana, il ricordo di Beatrice troverà finalmente compimento. —


 

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