La serata all’oratorio sulla libertà sessuale fa infuriare Arcigay

PIOMBINO DESE. Ha scatenato la protesta delle associazioni padovane Lgbt (Gay Lesbica Bisessuale Transessuale) il primo dei due incontri organizzato da Comune e parrocchia che ha per tema l’approfondimento del pensiero del Gender (dottrina che sostiene la libera scelta di ognuno di appartenere o meno a un genere, maschile o femminile che sia, e di manifestare altrettanto liberamente la propria sessualità), nei suoi significati e nelle prospettive antropologiche e sociali. «Le associazioni padovane hanno assistito con sconcerto, lunedì sera, al primo incontro sulla teoria di Gender organizzato dal Comune e dalla parrocchia di Piombino Dese», scrivono le onlus. «Ciò che ci indigna profondamente è che un'amministrazione pubblica, nella persona del sindaco Pierluigi Cagnin, dia autorevolezza a posizioni ideologiche, non avallate ma semmai smentite dal corrente dibattito scientifico, senza nemmeno proporre ai cittadini un contraddittorio paritario. Questo presunto incontro informativo, ospite Massimo Introvigne, affermato integralista cattolico, con il pretesto di rispondere "allo smarrimento di tante famiglie" su questi argomenti, in realtà ha disinformato i cittadini e seminato terrori infondati sui temi dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere». Già dal volantino che pubblicizzava le serate si capiva che l’iniziativa non sarebbe passata indenne. Recitava infatti: «Le parrocchie della Collaborazione e l’amministrazione comunale, sollecitate dallo smarrimento di tante famiglie di fronte alla diffusione dell’ideologia del Gender, offrono alla comunità civile e parrocchiale la possibilità di approfondire questa tematica con due importanti incontri, il 7 e il 28 aprile alle 20.30, tenuti rispettivamente dal prof. Massimo Introvigne e dalla dott.ssa Rita Bressan». La risposta della cittadinanza è stata notevole: 400 le persone sotto il teatro tenda dell’oratorio, compresi Cagnin e il parroco monsignor Giorgio Marangon. «Erano in gran parte famiglie abbastanza preoccupate dall’imporsi di questa ideologia del gender, anche perchè la questione potrà toccarli durante l’educazione scolastica dei loro figli», spiega Cagnin, «alcuni Comuni hanno infatti adottato dei sussidiari dove si spiega ai bambini che non c’è differenza fra maschi e femmine ed ognuno è quello che vuole diventare nella vita». Durante la conferenza sono state proiettate delle slide e c’era la possibilità di acquistare dei volumi sull’argomento. Ma è stato durante il dibattito finale che una decina di attivisti Lgbt ha contestato le affermazioni di Introvigne. Ora Lgbt chiede un incontro con la cittadinanza per un percorso di informazione e crescita condivisa.
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