La vita di Greta finisce contro un albero dopo una serata raccontata sui social
Tragedia a San Pietro in Gu dove un’auto con cinque giovanissimi piomba fuori strada e la diciottenne non ha scampo

SAN PIETRO IN GU. Strade insanguinate nel Padovano, una escalation drammatica nel sabato notte: alle 23.30 il decesso di un motociclista a Vigonza, alle 4.40 una vittima a Padova, in via del Giglio.

Greta. Tra le due morti, alle 2.40, a San Pietro in Gu, si è spezzata anche la vita di Greta Luison. Che aveva appena 18 anni: una ragazza bellissima, nel pieno di una giovinezza che sboccia, ricca di sogni, di generosità, di sguardo fiducioso alla vita. La dinamica dello schianto è stata ricostruita dai carabinieri della stazione di Piazzola sul Brenta, che sono giunti sul posto poco dopo le 3.

BELLUCO - FOTOPIRAN - SAN PETRO IN GU - LOISON GRETA DECEDUTA MORTALE
Greta, che viveva con la famiglia in via Piave a San Pietro in Gu, stava terminando la serata con gli amici, una di quelle notti che sono sempre giovani, sempre lunghe, quelle in cui si cerca il divertimento, si sta insieme, si prova il gusto della felicità, della spensieratezza. Sono in cinque nella Fiat Tipo di Thomas Orso, 23 anni, operaio alla Poligrafica Veneta di San Pietro in Gu, che è alla guida. Sui sedili posteriori c’è l’amica del cuore di Greta, una studentessa di 17 anni, e poi Filippo Poletto, 18 anni, che frequenta l’Istituto Professionale Industria e Artigianato Lampertico di Vicenza, e Matteo Donadello, 24 anni, al momento senza un’occupazione. Sono tutti di San Pietro in Gu.

BELLUCO - FOTOPIRAN - SAN PETRO IN GU - VIA BIASIATI LUOGO MORTALE
La vettura arriva dalla Postumia e entra in via Biasiati, supera il passaggio a livello e poi imbocca la curva. In quel momento si consuma il dramma: alta velocità? La distrazione di un istante? I carabinieri indagano, il conducente è stato denunciato per omicidio stradale e verranno svolti tutti gli accertamenti.
Lo schianto. Sta di fatto che la vettura non resta in carreggiata, si schianta contro il terzo albero sulla destra, con violenza, e viene rimbalzata dall’altra parte della strada, finendo nel fossato, dove l’acqua scorre, alta circa mezzo metro. Scatta l’allarme, arrivano i soccorsi: Greta è già morta, lo schianto è avvenuto sulla destra, dove si trovava lei. Non c’è stato nulla da fare. I due ragazzi e la giovanissima seduti dietro sono stati immediatamente accompagnati al pronto soccorso di Cittadella: Matteo Donadello ha riportato un colpo di frusta cervicale e una serie di escoriazioni dovute alle cinture di sicurezza; Filippo Poletto, invece, ha subito alcune lesioni sulla parte destra del corpo, un trauma al torace e al ginocchio. Più gravi le ferite riportate dalla diciassettenne: per lei è stato necessario un intervento chirurgico ed è stata ricoverata nel reparto di Ortopedia, ha subito una lussazione all’anca, la frattura del braccio destro, contusioni ai polmoni, la frattura del seno mascellare destro: secondo i medici avrà bisogno di cinquanta giorni per riprendersi.
Thomas. Thomas Orso è stato invece accompagnato all’ospedale di Vicenza, dove gli è stato riscontrato un trauma cranico. Nessuno corre pericolo di vita. Il veicolo è stato sottoposto a sequestro e ora si trova in una carrozzeria di Grantorto, che ne ha la custodia giudiziaria. Il corpo della diciottenne è stato invece trasportato all’obitorio dell’ospedale di Padova, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Che cosa rimane di quel sabato sera, delle ultime ore di vita della giovane studentessa di San Pietro in Gu? Alcuni frammenti, alcuni video postati in una “storia” su Instagram da Greta, dalla sua amica diciassettenne, dal ragazzo che guidava: si vedono i giovani in una cucina, mangiano, bevono, ridono insieme, cantano. Qualche fotogramma è registrato anche all’esterno, davanti a un caminetto, si stanno cucinando qualcosa, forse una grigliata. Sul tavolo si vedono coca cola, aranciata, qualche bottiglia di birra. Poi si riprendono coi loro smartphone in macchina: Thomas è alla guida, ascoltano la musica, ridono, cantano, allegri, felici, uno di loro ha una sigaretta accesa. Fanno battute in libertà, «stasera la facciamo sporca», dice uno di loro, e chissà a che pensano. Tutto è leggerezza, è scherzo. C’è Greta che si riprende con l’amica diciassettenne nel pomeriggio di sabato, mentre si scambiano baci sulle guance, complici, in simbiosi. Instagram arriva fino a mezzanotte. Il buio definitivo sarebbe arrivato solo dopo un paio d’ore. —
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