L’addio a Federico Garbin senza i simboli della Lega per rispettare la famiglia

Ieri nella chiesa di Tencarola il funerale del 42enne attivista del Carroccio con una folta rappresentanza di tutti i partiti  e del sindaco Giovanna Rossi
POLETTO-FOTOPIRAN-SELVAZZANO-FUNERALE GARBIN TENCAROLA
POLETTO-FOTOPIRAN-SELVAZZANO-FUNERALE GARBIN TENCAROLA

SELVAZZANO. Una cerimonia sobria con nessuna bandiera di partito ma solo qualche foulard verde legato al collo di alcuni attivisti del Carroccio, ieri pomeriggio per l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale di Tencarola a Federico Garbin. Il militante della Lega morto improvvisamente nel sonno per un arresto cardiaco nella notte tra domenica e lunedì scorsi a soli 42 anni.

Circa 350 le persone che si sono radunate per le esequie celebrate dal parroco di Saccolongo, don Giampaolo, che ha sostituito il titolare della comunità di San Bartolomeo di Tencarola che in questi giorni si trova all’estero. Affranti dal dolore, stretti alla bara di legno chiaro coperta da un cuscino di fiori misti, c’erano l’anziana mamma Esterina, il fratello Marco e il nipote Nicholas.

Sui primi banchi della chiesa anche il segretario provinciale del partito di Salvini, Marco Polato, il segretario del circolo di Selvazzano, Giorgio Zoppello, il capogruppo della Lega Antonio Francon e il consigliere comunale Giuseppe Piovan. Il Partito Democratico era rappresentato dal segretario del circolo di Selvazzano, Antonio Santamaria, e dalla consigliera comunale Ornella Sabbion.

Alla cerimonia non hanno voluto mancare il sindaco di Selvazzano Giovanna Rossi, il vice Bruno Natale, il presidente del Consiglio comunale, Enoch Soranzo, e i segretari locali di Fratelli d’Italia e Grande Veneto, Mario Verza e Mirco Mazzucato.

Durante l’omelia don Giampaolo ha evidenziato che il disegno Divino non tiene conto dell’età: «chissà quante cose avrebbe potuto ancora fare Federico che ci ha lasciato così giovane» ha affermato il celebrante «se il Signore l’ha chiamato a se non dobbiamo prendercela con lui».

Federico Garbin, come ha tenuto ad evidenziare dall’altare prima della fine della cerimonia funebre, Giorgio Zoppello, era una persona buona, umile, sempre disponibile. «Come gruppo della Lega abbiamo ritenuto giusto rinunciare ai simboli del partito per rispettare il dolore della famiglia». Mamma Esterina era stata colpita da un altro grave lutto appena un anno e mezzo fa per la morte per un’embolia polmonare della figlia Valli all’età di 47 anni. Decesso che aveva seguito di qualche anno quello del marito per un ictus. Una famiglia, quella di Federico Garbin, attanagliata dalla sventura. La bara con la salma del 42enne che lavorava come sorvegliante sullo scuolabus della ditta Autonoleggi Beria di Saccolongo, terminato il funerale è partita verso Padova per la cremazione.––

Gianni Biasetto

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