L’addio alla piccola Anna tra le rose dei compagni e gli abbracci mancati

In mille si radunano emozionati sul sagrato del tempio dell’Internato Ignoto «Non doveva andare così, non è giusto, ma voi ragazzi continuate a riflettere»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE ANNA MODENESE
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE ANNA MODENESE

PADOVA. «Un regalo senza la sua carta, una scacchiera senza le sue pedine, un cane senza il suo padrone, un bambino senza la sua mamma, un flautista senza il suo strumento, ma anche il mare d’inverno o una cima innevata a tremila metri». Sono parole usate da Anna Modenese, la ragazzina di 14 anni stroncata da un infarto mentre era a scuola, che così descriveva la solitudine in un tema scritto di suo pugno. E forse così si stanno sentendo in questo momento i genitori e il fratellino, privati all’improvviso di una parte fondamentale della loro vita.

Don Fabio Artusi ha voluto leggere davanti a mille persone ieri mattina alcuni pensieri di Anna. Nonostante la psicosi coronavirus, che in questi giorni ha trasformato la città, ieri non mancava nessuno sul sagrato della chiesa dell’Internato Ignoto di Terranegra dove si è celebrato il funerale di Anna, la studentessa del primo anno del liceo delle Scienze Umane Duca D’Aosta morta giovedì mattina nel reparto di terapia intensiva cardiologica del Centro Gallucci, dov’era ricoverata da martedì, in seguito a un infarto che ha spento la sua luce durante la prima ora di matematica.



La funzione funebre è stata concessa in via eccezionale dal prefetto, nonostante le direttive attuali che impongono la sospensione dei funerali, e delle messe in generale, per evitare assembramenti potenzialmente pericolosi. «Sono vietate le strette di mano e gli abbracci, anche ai genitori di Anna. Vi invito a tenere le distanze. Il segno della pace è stato momentaneamente abolito e la comunione va presa in mano non con la bocca»: queste le indicazioni che il parroco ha dato a tutti i presenti prima di iniziare la funzione. Mancava il contatto fisico a testimoniare la vicinanza, ma l’emozione aleggiava fortissima e univa tutti in un abbraccio ideale.

Mano nella mano

MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE ANNA MODENESE. PAPA' E MAMMA
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE ANNA MODENESE. PAPA' E MAMMA


Nei primi banchi, il sindaco Sergio Giordani accompagnato dalla moglie e il direttore dei Pollicini del Conservatorio Pollini, di cui Anna faceva parte, Claudio Piron. Tenendosi per mano, con gli occhi, gonfi di lacrime, fissi sul feretro di legno chiaro coperto di rose bianche, c’erano il papà Alessandro, agente della Polizia locale, la mamma Claudia e il fratellino. Uno alla volta, accompagnati dalla musica, i compagni di classe hanno portato una rosa davanti alla bara. «L’ultima parola è di Dio, non della morte». È il messaggio che ha voluto lasciare il Vescovo Claudio Cipolla alla famiglia, visitata nei giorni scorsi.

«Mi rivolgo ai coetanei di Anna. Fate finta di dover continuare un tema che ha questo incipit: Non doveva andare così, non è giusto. Immagino il panico, lo stress, il batticuore. È difficile descrivere lo stato d’animo ma voi non consegnate il vostro tema, lasciatelo aperto come un diario dove continuerete a fare sempre le vostre riflessioni», le parole di don Fabio.

I compagni di classe della 14enne hanno fatto volare palloncini bianchi in cielo e accompagnato in corteo la loro amica Anna e la sua famiglia fino al cimitero. —


 

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