Presi tre ladri inseguiti per 50 chilometri
Intercettati a Carmignano e fermati a Balduina, dopo la fuga tra Villa Estense, Vescovana e Boara Pisani. La loro Alfa è legata a numerosi furti nel Triveneto. Il terzetto arriva dalla Campania, arrestati dopo una colluttazione

Inseguimento da film da quasi cinquanta chilometri nella Bassa padovana.
Martedì 21 ottobre, un’Alfa Romeo, Giulietta turbo elaborata nera ha tenuto impegnate per quasi un’ora numerose pattuglie dei carabinieri, prima di essere bloccata dopo uno scontro frontale e la fuga a piedi dei tre uomini a bordo, di 18, 32 e 50 anni, tutti originari e domiciliati nel Napoletano, già noti alle forze dell’ordine.
L’arresto dopo 50 chilometri
Sono stati arrestati in flagranza con diverse accuse: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento aggravato e possesso di distintivi contraffatti.
Tutto è iniziato attorno a mezzogiorno, quando una pattuglia della stazione di Carmignano di Sant’Urbano ha incrociato la Giulietta sospetta, segnalata da tempo in tutto il Triveneto come mezzo utilizzato da una banda specializzata in furti in abitazione. I militari, volendo procedere a un semplice controllo, hanno fatto inversione e acceso lampeggianti e sirena.
Di conseguenza, l’auto ha accelerato bruscamente e ha iniziato una fuga senza tregua.
L’inseguimento, durato quasi un’ora, ha toccato diversi comuni come Villa Estense, Vescovana, Boara Pisani, Sant’Urbano, con l’Alfa nera che, grazie al motore potenziato, riusciva spesso a guadagnare terreno. Per confondere le ricerche, i fuggitivi hanno perfino cambiato le targhe durante la corsa, nel tentativo di eludere le telecamere di sorveglianza.
L’accerchiamento
Dalla centrale operativa di Este è scattato il piano di accerchiamento: tutte le pattuglie disponibili sono state mobilitate, chiudendo progressivamente ogni via di fuga. Nelle vicinanze di Vescovana una vettura civetta ha tentato di bloccare la strada, ma i fuggitivi, invece di fermarsi, hanno speronato l’auto dei carabinieri sull’anteriore e sono riusciti a scappare ancora. La corsa si è spostata poi lungo l’argine sinistro dell’Adige, verso Boara Pisani.
A quel punto i militari hanno intuito che la meta poteva essere il casello autostradale di Rovigo Sud e hanno predisposto un “tappo” per intercettarli. Il confronto decisivo è avvenuto in località Balduina, a Sant’Urbano, dove una gazzella del nucleo operativo e radiomobile di Este ha intercettato frontalmente l’Alfa, ormai danneggiata. I carabinieri hanno tentato di chiudere la carreggiata, ma i fuggitivi non hanno rallentato e si sono schiantati a grande velocità contro l’auto di servizio. L’impatto è stato violento e le due vetture distrutte.
I quattro occupanti dell’Alfa sono usciti dal mezzo e hanno cercato di dileguarsi nei campi. Feriti, ma in grado di reagire, i militari si sono lanciati all’inseguimento a piedi, aiutati dalle altre pattuglie arrivate in pochi istanti. Tre uomini sono stati raggiunti e arrestati dopo brevi colluttazioni, durante le quali hanno opposto resistenza, ma sono stati immobilizzati senza conseguenze gravi.
In auto diverse targhe clonate
Nel corso delle perquisizioni nella vettura sono state trovate diverse targhe clonate, una paletta rifrangente, un lampeggiante magnetico, una sirena bitonale e numerosi arnesi da scasso.
Nei vani dell’auto e nelle tasche dei fermati, i carabinieri hanno rinvenuto monili e gioielli in oro, probabilmente frutto di furti commessi nei giorni precedenti tra Rovigo e Mantova. Le indagini serviranno a identificare i proprietari e restituire quanto sottratto. I tre uomini sono stati dichiarati in arresto e condotti nel carcere di Rovigo su disposizione della Procura.
Dopo l’udienza di convalida, il giudice ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Napoli. —
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