Latitante si barrica in casa poi aggredisce gli agenti

CASALSERUGO. Prima si è barricato in casa poi ha tentato di aggredire i poliziotti con un taglierino. Gli uomini della Squadra mobile di Padova hanno messo fine alla latitanza di Nejme Eddine Ben Tiwa, 39 anni, tunisino, evaso dagli arresti domiciliari nel 2013 a Verona. Lo spacciatore, in grado di muovere chili di droga, aveva messo su casa in un appartamento di via Boccaccio 32/A.
Era ricercato da anni. Dopo aver scontato otto anni di carcere per un traffico internazionale di cocaina purissima, il giudice aveva deciso di convertire la pena negli arresti domiciliari. Il nordafricano ha colto l’occasione al volo e due anni fa è sparito dalla sua abitazione veronese.
Secondo gli investigatori della Squadra mobile di Padova, coordinati dal vice questore aggiunto Giorgio Di Munno, aveva un ruolo di vertice nei rapporti tra la criminalità tunisina e quella albanese ed era il punto di riferimento per le forniture di cocaina dall’Olanda.
Gli investigatori della Questura di Padova lo cercavano da tempo e dopo una serie di incroci sono riusciti a capire dove si nascondeva. L’altra notte hanno quindi organizzato il blitz con gli agenti in borghese, prima appostati sotto casa sua e poi abili nel fare irruzione.
Non è stato facile entrare nel suo alloggio. Il nordafricano si era infatti barricato in casa: aveva spostato i mobile in modo da bloccare la porta. È servito l’intervento dei vigili del fuoco per aprire un varco. Mentre i poliziotti tentavano di entrare in casa, ha avuto il tempo di buttare nel water del bagno due panetti di cocaina. Per sfuggire all’arresto ha tentato prima di calarsi dal terrazzo al secondo piano e poi si è lanciato a testa bassa con il coltellino in pugno. Ha tentato di colpirli con movimenti disordinati ed è riuscito ad aprire una profonda ferita alla gamba di uno di loro (per una prognosi 15 giorni).
Dopo una violenta colluttazione è stato bloccato e ammanettato. In Questura è stato anche denunciato per spaccio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Il tunisino era stato condannato a complessivi 15 anni e 7 mesi di reclusione e deve ancora scontare un cumulo pene di 8 anni, tra condanne definitive in Appello e in Cassazione.
È giunto in Italia nel 1997 ed è già stato arrestato più volte per spaccio di grosse quantità di droga (nel 2010 e 2013). Nel 2004, in particolare, gli investigatori della Squadra mobile ritrovarono nel suo appartamento a Pava di Vigonovo sette chili di droga
Probabilmente si era rifatto una vita venendo ad abitare a Casalserugo, dove contava di eludere i controlli più concentrati nelle grandi città. Ma la polizia l’ha scovato e la Legge ora gli presenta il conto.
e.ferro@mattinopadova.it
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova