L’autopsia: nessuna violenza. Tutte le ipotesi sulla morte dello studente

Non esclusa una causa neurologica per spiegare il comportamento di Domenico Maurantonio caduto dal quinto piano dell’hotel milanese dove era in gita. Trovati in camera i suoi occhiali da vista
Disgrazia, ma forse non era solo
BARON - CONCERTO AL NIEVO IN MOMORIA DI DOMENICO
BARON - CONCERTO AL NIEVO IN MOMORIA DI DOMENICO

PADOVA. Il quinto piano dell’albergo era tutto sporco. Il pavimento. Le pareti. Il davanzale della finestra. E perfino il muro esterno sfiorato dal corpo di Domenico Maurantonio durante il tragico e mortale volo dal quinto piano dell’hotel da Vinci a Milano. Il ragazzo è stato colpito da un violentissimo attacco tanto da stare malissimo, da non riuscire più a controllarsi, da lasciare pesanti tracce ovunque.

Ecco che si aprono nuovi scenari e diventa possibile anche l’ipotesi di un incidente dove fatalità e caso hanno scritto un finale terribile. Un incidente che potrebbe essere stato provocato da un malore di cui Domenico è stato vittima, forse determinato da una causa neurologica, imprevista e imprevedibile, in grado di provocare uno stato di confusione, oltre a incontinenza. Uno stato di “assenza” che può spingere una persona qualsiasi, in maniera del tutto inconsapevole, a un comportamento pericoloso per se stessi come può essere il fatto di salire su una finestra e andare oltre, nel vuoto. Una condizione che può colpire, in qualsiasi momento, chiunque. E che, nella notte tra sabato e domenica potrebbe avere determinato la morte dello studente del liceo scientifico “Nievo”, in visita di studio a Milano ai padiglioni dell’Expo e alla Triennale.

E perché togliersi le scarpe da ginnastica lasciate davanti al davanzale della finestra maledetta? In quei momenti si possono anche fare cose assurde (o pericolose, appunto) senza avere coscienza di ciò. C’è un altro elemento incomprensibile dal punto di vista logico: Domenico è uscito dalla stanza dove dormiva con tre compagni, sempre al quinto piano, lasciando sul comodino gli occhiali da vista. Un fatto insolito per uno come lui che li indossava sempre, da anni. Il ragazzo è corso via, mentre gli altri ragazzi dormivano o stavano assopendosi. Il mattino seguente i tre si sono accorti che Domenico non c’era: pensavano fosse già sceso a fare colazione. I compagni nella saletta-bar dell’albergo, invece, erano convinti che Domenico fosse ancora in stanza. Tra le 7.30 e le 8 tutti hanno cominciato a cercarlo, finché il corpo è stato notato lungo il perimetro dell’hotel alla base della finestra al quinto piano. Nel pomeriggio di domenica i tre compagni di stanza sono stati interrogati in questura per diverse ore e soltanto alle 22.30 per la comitiva del Nievo è arrivata l’autorizzazione a rientrare a Padova.

Intanto ieri mattina un medico specializzando dell’Istituto di medicina legale di Milano ha eseguito l’autopsia sul corpo dello sfortunato ragazzo. Secondo fonti investigative l’esame non ha evidenziato “lesioni incompatibili con la semplice caduta accidentale”: insomma non ci sono segni “evidenti” di colluttazione, di coltellate o di pugni. E anche quei lividi o ecchimosi sull’avambraccio sono il risultato del “volo” dalla finestra, anche se – si precisa – saranno sottoposte ad analisi approfondite nei prossimi giorni quando diventerà chiaro l'esito degli accertamenti tossicologici, farmacologici e genetici disposti dal pm Claudio Gittardi, titolare dell’inchiesta. Accertamenti – disponibili non prima di 40, forse 60 giorni per ragioni tecniche – indispensabili per capire se lo studente avesse eventualmente assunto alcol, droghe, medicine o qualsiasi altra sostanza che possa aver alterato il suo stato psichico. E indispensabili per sgombrare il campo da ogni dubbio in via definitiva. In pratica un “atto dovuto”. Questi i primi risultati sulla morte di Domenico in mano agli investigatori, impegnati a ricostruire la caduta dello studente dalla finestra e a capirne le ragioni, sempreché ci sia una motivazione.

Sul giallo dei lividi sulle braccia del ragazzo abbiamo scritto lunedì: l'ipotesi che qualcuno abbia assistito alla tragedia, cercando anche di aiutare il giovane a non cadere, rimane in piedi anche se nessuno studente finora ne ha parlato. (leggi altro articolo).

Disgrazia, ma forse Domenico non era solo
Domenico Maurantonio il giovane liceale padovano precipitato da un hotel, a Milano, durante un soggiorno in citt?? organizzato dalla scuola in occasione dell'Expo, Milano 10 maggio 2015 PROFILO FACEBOOK DI DOMENICO MAURANTONIO +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO'ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++

L’obiettivo è di non lasciare alcun “buco nero” nella vicenda che ha devastato una famiglia. E ha sconvolto una scuola, il liceo scientifico “Nievo”, in particolare i compagni della quinta E (la classe di Domenico) e della quinta F, l’altra classe che partecipava alla visita milanese. Una visita di studio “scortata” da tre docenti che avevano deciso di regalare il tempo libero di quel fine settimana ai “loro” ragazzi, pronti ad affrontare l’esame di maturità tra poco più di un mese: il professor Fabio Coppo di Educazione Fisica, noto allenatore di rugby, il collega Giandomenico Bellomo di Religione e l’architetto Luigi Boscardin l’insegnante di Storia dell’arte.

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