Lavoro a bordo vasca tra amore e sogni

Il Plebiscito vanta un’atleta olimpionica, a Padova Nuoto è un lavoro ereditato da madre in figlia, a Padova 2000 un mestiere di transito tra due lauree e al Couver di necessità virtù per risparmiare personale in tempi di crisi. Insomma, piscina che vai, bagnino che trovi.
Per diventare assistente bagnante si frequenta un corso, si devono conoscere tutti gli stili di nuoto e ci si deve aggiornare periodicamente per il pronto soccorso.
Gala Rytova, originaria della provincia di Mosca, oggi, alla fine della sua carriera da olimpionica, allena l’under 15 e l’under 17 di pallanuoto del Plebiscito. Nel suo pedigree due Olimpiadi e sette mondiali: «Sono arrivata in Italia per giocare a pallanuoto», racconta, «e ho trovato l’amore». Che, com’è risaputo, è cieco. Infatti una donna nata e cresciuta da sirena ha scelto un marito, Roberto, che non sa nemmeno nuotare. Insegnargli? «Quando vorrà imparare», ride Gala, «sceglierà un’insegnante, non la moglie». Fisico statuario che inganna i 37 anni mostrandone dieci di meno, per Gala, che ha iniziato a lavorare nello sport a 17 anni, entrando nella nazionale russa, fare la bagnina è relax: «Qui al Plebiscito c’è una società molto forte che stimola la passione», rivela, «ma per me è un periodo di grande serenità e questo mestiere è riposo dall’allenamento duro». Interventi dalla torretta di controllo? «Solo una volta: un bambino coraggioso che si è tuffato nella vasca senza saper nuotare, naturalmente mi sono gettata anche io».
Con il loro inseparabile fischietto intimoriscono i più piccoli, decisamente i più scalmanati e a volte devono rimbrottare anche gli adulti: chi si tuffa quando è vietato, chi schizza la morosa in modo “plateale”, chi si dimentica che non si mangia a bordo vasca.
La crisi ha inevitabilmente toccato il settore piscine con una flessione del 25-30%, malgrado in molti stabilimenti le tariffe siano bloccate. A Padova Nuoto si paga come tre anni fa e questo ha aiutato a fidelizzare la clientela. Qui lavora, da sei anni, Laura Mura, 45 anni, da poco aiutata anche dalla figlia Rachele, 17 anni, fresca di brevetto di bagnina. Intanto è un’atleta, ma si vede che il mestiere di assistente di salvataggio può ereditarsi. «Ero già insegnante di nuoto quando ho preso il brevetto», racconta Laura «l’elemento acqua mi appartiene, non posso immaginare una vita senza». Ma sul lavoro non manca qualche critica: «A volte è monotono», ammette, «è più divertente insegnare nuoto: si ha a che fare con bambini di 3 anni e nonni di 90, questi ultimi senza dubbio più costanti».
L’aspetto noia lo coglie anche Pierluigi Pochesci, 29 anni, romano di origini, a Padova per studiare. Si è già laureato in Scienze politiche e adesso si è dedicato a Economia d’impresa. Tra un dottore e l’altro è assistente bagnante a Padova 2000: «Prima di conoscere la mia compagna, la noia la combattevo facendo il filo alle ragazze in piscina» sorride «perché il lavoro del bagnino, che tu lo faccia in spiaggia o in piscina, aiuta l’abbordaggio. Ho preso il brevetto nel 2001, l’ho fatto anche al mare ma preferisco gli impianti: lo stipendio è uguale (7 euro all’ora) ma le responsabilità sono molto meno. Di sicuro non sarà il mio lavoro per sempre».
A differenza di Andrea Zanfrà, 44 anni, che in costume da bagnino si trova benissimo anche da titolare del Couver. Da sette anni accoglie i suoi clienti (con tessera) e, se è il caso, li “salva”: «Fino ad oggi sono intervenuto solo per qualche colpo di calore» rivela, «per lo più ragazze giovani che restano sotto il sole a cucinarsi nonostante siano perennemente a dieta. Allora le raffreddo, ma senza dargli da bere e devo dire che non è un fenomeno raro, mi capitano 4-5 casi ogni stagione». Andrea il brevetto l’ha preso dopo la scelta imprenditoriale per risparmiare sul personale e garantire ai soci un servizio esclusivo fatto di feste chic e parecchie regole: «È vietato stendersi per terra e fare pic nic», ricorda il proprietario, «ed entrano solo i maggiorenni».
L’ultimo invito per la notte di Ferragosto: immersi nell’acqua, accarezzati dalle stelle, per una notte (21-04) di ballo.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova