Le Allegorie ritrovate da una studentessa

LONDRA. Le Allegorie ritrovate. Due dipinti di Veronese non più a lui attribuiti e dispersi nel tempo riemergono dal passato, da ciò che resta della collezione di arte antica di Villa San Remigio a Verbania di Pallanza, sul Lago Maggiore e si ricongiungono con altre due tele veronesiane dello stesso ciclo, ritrovate sul mercato antiquario alla metà degli anni Settanta e acquistate dal Los Angeles County Museum of Art.
Sarà questa la novità più importante sul piano scientifico nel progetto su Veronese nel Veneto, in una mostra allestita dal 5 luglio al 5 ottobre al Palladium Museum di Vicenza, curata da Giovanni Agosti, Guido Beltramini e Vittoria Romani. È stata una studentessa, Cristina Moro, impegnata in una tesi guidata dal professor Agosti sulla collezione di Villa San Remigio, a porsi i primi dubbi su due tele genericamente definite come “veronesiane” e conservate nella Villa - con un valore stimato l’altr’anno di soli settemila euro - giungendo alla conclusione con Agosti e con Jacopo Stroppa e Vittoria Romani, che si sono occupati dell’attribuzione, coinvolgendo le Università di Padova e di Milano, che si trattasse invece di due preziosi originali di Veronese. Le tele di Verbania, per iniziativa della Reggia di Venariave della Regione Piemonte, oggi proprietaria di Villa San Remigio sono state restaurate e nella mostra di Vicenza saranno poste a confronto con le altre due dello stesso ciclo prestate per l’occasione dal museo statunitense e che sono esposte nella mostra della National Gallery. I quattro grandi teleri raffigurano tutti figure allegoriche: tre sapienti antichi con in mano strumenti per la misurazione della terra e del cielo e una donna, allegoria invece della Scultura, uno dei due ritrovamenti. (e.t.)
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