Le Calandre restano al top Stella anche al Caffè Quadri

di Renato Malaman
PADOVA
Le «tre stelle» delle Calandre di Rubano brillano per il decimo anno consecutivo nell’olimpo italiano della cucina. La Michelin ieri gliele ha confermate, solo che lo spazio al vertice dell’edizione 2012 della celebre «guida rossa» si è ristretto, per farci stare un altro «tre stelle», il settimo in Italia: il ristorante La Francescana di Modena dove opera Massimo Bottura. Una promozione annunciata (e meritata...).
In casa Alajmo i brindisi ieri si sprecavano perché dal Circolo della Stampa di Milano, dove la guida è stata presentata dal direttore Fausto Arrighi, sono arrivate altre due buone notizie: la conferma della stella per il ristorante La Montecchia di Selvazzano e l’attribuzione dello stesso fregio al nuovo ristorante dello storico Caffè Quadri di Venezia che la famiglia gestisce da qualche mese, dopo la trasformazione in Spa della società e l’ingresso nella compagine della finanziaria Palladio.
Le cinque stelle complessive fanno degli Alajmo la famiglia più stellata d’Italia. La promozione del «Quadri» era nell’aria, dopo che anche la guida dell’Espresso 2012 aveva quotato il locale a 17/20.
Alajmo a parte, per il Veneto il quadro presenta poche variazioni. Sono usciti di scena il Met di Venezia (aveva 2 stelle) che da qualche mese ha perso il suo chef Corrado Fasolato (ora impegnato nel Vicentino in un suo locale), e il Dal Vero di Badoere dell’enfant prodige Ivano Mestriner, ora alla Corte dell’Abbazia di Follina come chef. Oltre al Quadri nessun’altro nuovo ingresso, se non l’attribuzione di tre «promesse» (le stelle rosse, che l’anno successivo potrebbero trasformarsi in effettive): al ristorante Cera di Campagna Lupia è stata promessa la seconda stella, mentre al Venissa di Mazzorbo e all’Omar di Jesolo è stata promessa la prima.
Al top del Veneto, dietro alle Calandre di Massimiliano Alajmo (che, ricordiamo è stato il più giovane cuoco al mondo ad ottenere le 3 stelle, ad appena 28 anni), figurano con 2 stelle La Peca di Lonigo, Perbellini di Isola Rizza e Desco di Verona. Con una stella: il padovano Meridiana di Piove di Sacco, il veneziano Osteria da Fiore e il trevigiano Gellius di Oderzo. Ma ci sono anche i bellunesi Tivoli di Cortina, Dolada di Pieve d’Alpago, Locanda San Lorenzo di Puos d’Alpago, Laite di Sappada e Il Capriolo di Vodo; i vicentini Casin del Gamba di Trissino e La Locanda di Piero di Montecchio Precalcino; i veronesi La Casa degli spiriti di Costermano, La Vecchia Malcesine di Malcesine e La Fontanina di Verona.
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