“le leggi del desiderio”

Sono “le leggi del desiderio” a muovere il mondo, lo diceva anche Schopenhauer. E sulla base di questo antico detto anche il guru dell’autostima, Giovanni Canton, life-coach all’americana, di quelli...

Sono “le leggi del desiderio” a muovere il mondo, lo diceva anche Schopenhauer. E sulla base di questo antico detto anche il guru dell’autostima, Giovanni Canton, life-coach all’americana, di quelli abituati a motivare platee di dipendenti abulici e persone comuni in cerca di affermazione, fa sfracelli, considerato ora impostore, ora taumaturgo. È, Canton, il protagonista del nuovo film di Silvio Muccino, che lo dirige e lo interpreta quattro anni dopo “Un altro mondo”. Tutto teso a dimostrare la bontà delle sue prestazioni, il guru, d’intesa con la sua casa editrice, indice un casting per selezionare tre candidati che dovrà, in sei mesi, portare al successo. I tre selezionati sono un disoccupato sessantenne (Maurizio Mattioli), una cinquantenne segretaria in Vaticano che scrive segretamente romanzi porno (Carla Signoris) e la trentenne editor della casa sponsor (Nicole Grimaudo) e amante del capo (Luca Ward). Film di buoni sentimenti, meno pretenzioso e citazionista dei suoi precedenti, “Le leggi del desiderio” strizza l’occhio alla commedia americana, lasciando tuttavia a una colonna sonora dilagante il compito di riempire alcuni vuoti narrativi.

Scontato happy end, così come alcune situazioni e frasi (troppo) fatte, ma nel complesso si lascia vedere. (mi.go.).

Durata: 105’. Voto: **

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