Le scarpe di Samira sull’argine Nuovo colpo di scena, tanti i dubbi

Giallo di Stanghella: le ha trovate il marito ieri mattina vicino a casa: «Sono di mia moglie»



Le scarpe di Samira, abbandonate vicino a un fossato, a poche centinaia di metri dalla casa della marocchina. Sono rimaste “incredibilmente” nascoste, anche agli occhi attenti della forze dell’ordine, fino a ieri mattina, quando il marito di Samira ci è incappato quasi accidentalmente dando subito l’allarme ai carabinieri. E ora questo nuovo elemento apre inevitabilmente ulteriori piste d’indagine per ricostruire la scomparsa della donna.

la scomparsa

Il caso è ormai arcinoto. Samira El Attar, 43 anni di Stanghella, è scomparsa il 21 ottobre facendo perdere ogni traccia di sé. In quella mattina ha accompagnato la figlioletta di 4 anni a scuola, in bici, e non ha più fatto ritorno a casa. Il suo cellulare ha smesso di funzionare e con lei è sparita pure la bicicletta.

Da oltre un mese e mezzo carabinieri, unità cinofile, vigili del fuoco e Protezione civile hanno passato al setaccio chilometri di territorio e di argini, senza però riuscire a raccogliere elementi utili alle ricerche.

Ieri mattina è arrivato l’ennesimo colpo di scena. Di prima mattina Mohamed Barbri, marito della donna, è uscito a piedi assieme a una zia di Samira. Una “normale” passeggiata alla ricerca di indizi utili, come ormai avviene quasi quotidianamente da oltre un mese nelle campagne tra Stanghella e Solesino.

A trecento metri dall’abitazione di via Statale, Barbri è incappato in un paio di scarpe abbandonate lungo un fossato che costeggia la statale 16. Le scarpe erano infangate e, probabilmente, erano lì da tempo. L’uomo, senza toccare i calzari, ha contattato i carabinieri che sono arrivati sul posto per repertare le scarpe. Il marito di Samira non ha avuto dubbi: «Quelle scarpe appartengono a mia moglie». I carabinieri hanno passato al setaccio l’area in cui sono state ritrovate le scarpe, nella speranza di reperire altri elementi utili.

TANTI DUBBI

Il ritrovamento delle scarpe apre nuove piste per gli inquirenti ma accende anche tanti dubbi. Come è possibile, innanzitutto, che in un mese e mezzo di approfondite ispezioni – sul posto sono arrivati anche i Ris di Parma - nemmeno un carabiniere, un cane addestrato o un volontario di Protezione civile si sia accorto di quel paio di scarpe? Eppure il fossato si trova davvero a pochi metri dall’abitazione di Samira, e peraltro lungo la strada principale, la statale 16.

E ancora: sono veramente le scarpe di Samira? Secondo Daniele Pizzi, legale di Barbri, il suo assistito non ha dubbi sulla proprietà dell’indumento. Si dovrà ora valutare il grado di usura delle scarpe, poste ovviamente sotto sequestro, per stabilire se effettivamente quelle calzature fossero lì da un mese e mezzo. E se così non fosse, chi può aver gettato – se non sistemato – quell’oggetto in quella posizione? Si è forse in presenza di un depistaggio? Con quale intento e ad opere di chi?

SEQUESTRO DI PERSONA

In Procura a Rovigo resta intanto aperto il fascicolo per sequestro di persona, atto necessario per mettere in campo tutti gli strumenti necessari agli approfondimenti del caso. L’opinione comune, tuttavia, è che in questo caso possa trattarsi di omicidio.

Manca un capro espiatorio e soprattutto manca un presunto colpevole. Negli ultimi giorni, dalla famiglia di Samira, non sono mancate le accuse rivolte chiaramente contro il marito (ad esempio da parte della madre della donna scomparsa), che tuttavia non risulta iscritto nel registro degli indagati né è destinatario di provvedimenti cautelari di alcun tipo. —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova