Legambiente boccia i corsi d'acqua di Padova: Bacchiglione e Piovego molto inquinati

Preoccupano i dati raccolti dalla campagna Operazione fiumi, con i due corsi d’acqua in sofferenza per la crescente presenza di erbicidi e batteri fecali

L'incuria e l'inquinamento delle acque padovane proccupano Legambiente
L'incuria e l'inquinamento delle acque padovane proccupano Legambiente

Sono numeri che accendono qualche campanello d’allarme quelli raccolti a Padova nella terza tappa di Operazione Fiumi, la campagna di citizen science e ambientalismo scientifico di Legambiente Veneto.

Per la tappa di Padova i corsi d'acqua messi sotto la lente di ingrandimento sono stati: il tratto padovano del Bacchiglione, monitorato in 3 punti, e il canale Piovego, con un singolo punto.

I parametri osservati in questa quarta edizione, oltre all'escherichia coli, i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque, sono il glifosate e, novità per il 2024, i PFAS, composti chimici utilizzati dagli anni '50 sempre più presenti nelle acque e dannosi per l'ambiente.

Ed è proprio rispetto a questi criteri di valutazione che i dati raccolti sul tratto padovano non son incoraggianti, anzi, sottolineano una situazione di crescente difficoltà. 

«Anche quest’anno I risultati dei nostri monitoraggi lungo il Bacchiglione evidenziano per il suo  tratto in provincia di Padova una situazione che presenta qualche criticità» dichiara Francesco Tosato, Portavoce di Operazione Fiumi e Presidente di Legambiente Padova.

«L’entità dei valori di batteri fecali in località Roncajette» spiega «pur essendo sotto il limite consigliato allo scarico, risulta per il quarto anno consecutivo al di sopra dei 1.000 MPN/100ml (metodo utilizzato per l’analisi dei microrganismi nelle acque). Significativo anche sforamento nel canale Piovego, addirittura superiore 6.867 MPN/100ml».

Alla base di questa condizione vi sono diverse possibili variabili «Cattiva o insufficiente depurazione, presenza di scarichi o sversamenti illegali o il mancato allacciamento alla rete fognaria di alcuni edifici, sono alcune delle possibili cause» spiega Tosato «Da attenzionare è anche la situazione dal punto di vista chimico, in attesa dei risultati delle nostre analisi anche per il tratto vicentino, i monitoraggi condotti costantemente da Arpav poiché le sostanze erbicide rinvenute nel bacino idrografico del Bacchiglione, ci ricordano di come sia urgente una legge nazionale sul multiresiduo che vieti la compresenza di principi attivi in agricoltura».

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