L’ex villa di Felice Maniero confiscata diverrà un centro intitolato a Cristina Pavesi

La giovane coneglianese aveva 22 anni quando morì per l’esplosione sul treno provocata dalla banda. Ora la casa di Campolongo Maggiore diventa sede delle associazioni anche in ricordo della tragedia

CAMPOLONGO MAGGIORE (VENEZIA. La villa dell’ex boss della mala Felice Maniero a Campolongo Maggiore (Venezia) verrà destinata a casa delle associazioni e sarà intitolata a Cristina Pavesi. Si tratta della giovane coneglianese che il 13 dicembre 1990 stava tornando dall’Università di Padova, quando a Barbariga di Vigonza il suo treno ha incrociato il diretto Venezia-Milano, preso di mira dalla banda Maniero.

Una fiaccolata in ricordo di Cristina Pavesi, uccisa dalla mafia del Brenta

Secondo i banditi il convoglio trasportava un bottino di denaro ed oro, che poi nella realtà era solo un pugno di banconote. La banda fece esplodere la saracinesca del treno portavalori e l’esplosione investì il vagone su cui era seduta la ventiduenne coneglianese, che perse la vita all’istante.

«I lavori per la sistemazioni degli spazi nell’ex villa Maniero confiscata dallo Stato alla mafia», spiega Katia Toson, consigliere delegato alle associazioni a Campolongo e capogruppo della maggioranza di centrodestra, «sono conclusi. Si sono risistemati spazi e aree funzionali e entro questo mese la casa sarà fruibile. Troveranno posto nell’ex villa del boss oltre una decina di associazioni del territorio. Con ogni probabilità la dimora dell’ex boss verrà intitolata alla vittima innocente della mala del Brenta, Cristina Pavesi, anche se la decisione ufficiale sarà presa in giunta. Questo è il nome infatti al momento più quotato e su cui non credo ci siano obiezioni ».

Kings of Crime, Felice Maniero intervistato da Saviano: "Questa vita mi ha tolto l'amore"

Anche gli altri beni della ex mala del Brenta a Campolongo sono stati destinati a uso sociale: l’ex villa Donà in via Veneto è una casa-famiglia per la cura del disagio psicologico mentre gli ex appartamento del boss Ferrato sono nelle disponibilità del Comune per l’emergenza abitativa.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova