L'Expo del Risorgimento nei cento eventi di Padova Il Bo, motore della rivolta
Il sindaco: «Vogliamo coinvolgere gli studenti» Al Pedrocchi rievocati gli scontri con gli austriaci del 1848

Dall’alto, in senso orario: l’incontro di ieri a Palazzo Moroni con le associazioni, le foto degli 11 universitari garibaldini e di Ippolito Nievo Due cartoline coi ritratti di Garibaldi e un manifesto del Comune. Sotto, l’assessore Andrea Colasio e, a sinistra, il rettore Giuseppe Zaccaria
Cento eventi, una sorta di Expo del Risorgimento: il Comune di Padova, con i bilanci tagliati dal ministro Tremonti, ha deciso di investire quasi un milione di euro per ricordare i 150 anni dell'unità d'Italia. «Vogliano coinvolgere gli alunni e al museo organizzeremo dei laboratori didattici sul Risorgimento. La memoria storica non si può cancellare e Padova con la sua università è stata uno dei motori della rivolta antiaustriaca in Italia», dice Andrea Colasio.
E per far decollare l'Expo del Risorgimento, ieri l'assessore Colasio e il sindaco Zanonato hanno convocato le associazioni per gli «Stati Generali» dell'unità d'Italia. L'obiettivo è rinnovare l'identità nazionale illustrando valori consolidati, che danno sostanza a un'idea di Stato resa scialba dalle pulsioni politiche: l'organizzazione diretta di eventi (congressi, mostre, studi, sfilate) viaggerà parallela con tutto ciò che viene prodotto da altri. Dall'Università e da uno sciame di associazioni. E ieri Colasio era «entusiasta per la grande partecipazione». Sono stati infatti raccolti suggerimenti e proposte degli stakeholders che parteciperanno alla kermesse del tricolore. Par quasi di sentire nella sala comunale un sottofondo musicale alle voci: «E la bandiera dei tre colori è sempre stata la più bella» o l'altra, quasi dimenticata: «Addio, mia bella addio, l'armata se ne va». Colasio parla di Coletti, di Cavalletto, di Stefano Breda, uomini illustri ricordati dalla toponomastica e da una valanga di targhe che costellano la città come i «nizioleti» tra Rialto e San Marco raccontano la storia di Venezia. Riemergono figure come quella di Carlo Leoni e di Edmondo de Amicis: il suo «Cuore» sarà riesumato con una serie di letture, riscopriremo il tamburino sardo e la piccola vedetta lombarda di un'Italia appena nata. Il Pedrocchi, che con il Bo rappresenta un'icona del Risorgimento, sarà teatro di una serie di manifestazioni, alcune in costume, con divise militari dell'epoca. Sono in programma restauri: la Sala Rossini e monumenti consunti dal tempo come quello di Mazzini e di Vittorio Emanuele a Palazzo Esedra. Vengono alla luce anche curiosità: la prima rivista partecipativa a cura della Beccari nasce a Padova e si chiama «Donna». Il rettore magnifico Giuseppe Zaccaria presenta il programma dell'Ateneo: cicli di lezioni, studi storici, uno affidato a Giorgio Roverato che illustrerà i motivi della grande depressione che colpì il Veneto alla fine dell'Ottocento, provocando le emigrazioni di massa. Elio Armano sottolinea l'opportunità della celebrazione in un momento in cui il 1500 anniversario dell'Italia unita in certi ambienti è diventato tabù. Gilberto Muraro, presidente dell'associazione mazziniana, annuncia un concerto sui canti del Risorgimento, della prima guerra mondiale e della resistenza, una ricerca sui Garibaldini da Padova e nel Veneto un convegno sul partito d'Azione, la pubblicazione di due saggi su «La difesa della lingua italiana». Mario Carraro ha posto l'accento sul cinema. «E' prevista - dice Andrea Colasio - tutta una serie di film sul Risorgimento visto con l'occhio del cinema dal muto con l'accompagnamento di pianoforte a «Senso» e oltre». Nei giardini dell'Arena sarà organizzata una «notte tricolore». Lo storico Giuseppe Gangemi, calabrese d'Aspromonte trapiantato in Veneto, ha in progetto un nuovo libro, Il Veneto e l'Unità d'Italia. Si sta mettendo a punto un fitto programma di spettacoli da mettere in scena al Verdi, ricordandolo anche come acronimo di"Vittorio Emanuele Re D'Italia». Sono anche intervenuti Vittorio Dal Piaz, Luisa Scimemi, Francesco Pavan, presidente del quartiere 5, su Villa Giusti; Marina Bastianello, Elio Franzin che ha annunciato che gli Amissi del Piovego collaboreranno alle iniziative comunali con un convegno su «La protesta delle Province venete e di Pietro Paleocapa contro la politica idraulica del Regno d'Italia».
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