L’hotel Arcella e un B&B rilevati da gestori stranieri

ARCELLA. L’imprenditoria straniera all’assalto dei piccoli alberghi e dei B&B che si trovano nell’area della stazione. Un giovane albanese ha aperto un nuovo B&B, che, al momento, sta già riscuotendo...

ARCELLA. L’imprenditoria straniera all’assalto dei piccoli alberghi e dei B&B che si trovano nell’area della stazione. Un giovane albanese ha aperto un nuovo B&B, che, al momento, sta già riscuotendo un discreto successo. «Ho iniziato questa nuova attività da poche settimane», spiega. «Non è un momento facile per lo sviluppo delle strutture ricettive nella zona della stazione, ma io spero di portare avanti il mio nuovo piccolo albergo con professionalità e con il massimo impegno».

Intanto dietro la stazione, esattamente in via Jacopo Avanzo, lato cavalcavia Borgomagno, due bengalesi hanno acquistato l’hotel Arcella, l’albergo a due stelle, aperto 50 anni fa, che, in genere, ospita i turisti che arrivano a Padova in treno. Sono due immigrati dal Bangladesh, nello specifico dalla regione di Komila. Uno ha lavorato a Mestre nel settore alberghiero e l’altro ha gestito un negozio di frutta e verdura in città nella zona compresa tra via Trieste e Piazza De Gasperi. Naturalmente l’arrivo di due nuovi albergatori asiatici nella zona della stazione ha, immediatamente, suscitato la reazione degli operatori italiani del settore.

«Ben vengano», sottolinea Lorenzo Marcolongo, titolare del B&B Gioia, che si trova in via Pietro Liberi. «La qualità della gestione può essere assicurata sia da imprenditori italiani che da immigrati, che arrivano da lontano. L’importante è che i nuovi gestori stranieri rispettino le normative vigenti in materia di ordine pubblico, specialmente in questo periodo in cui il pericolo del terrorismo internazionale non è ancora stato eliminato. Questo non è un mestiere qualsiasi. È un lavoro particolare, dove c’è bisogno di una grande cultura professionale e di una meticolosa attenzione nei confronti degli ospiti, che, non sempre sono persone tranquille e raccomandabili».

Felice Paduano

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