"Lìbrati", aperta la prima libreria al femminile

PADOVA. Lìbrati: si chiama così la prima libreria del Nordest tutta al femminile. Ha aperto per la prima volta ieri in città, in via Barbarigo 91. Almeno un centinaio i curiosi che hanno partecipato all’inaugurazione.
«È un ottimo inizio – dichiara soddisfatta Laura Capuzzo, una delle tre ideatrici del progetto – questa libreria non vuole essere solo un negozio ma soprattutto un punto d’incontro per i singoli cittadini e le associazioni culturali del territorio. Sarà un luogo capace, secondo noi, di ravvivare la vita di questa zona. Vogliamo che qui ciascuno si senta a casa».
Il nome, Lìberati, è stato scelto un po’ perché ricorda la parola “libro” e allo stesso tempo perché deriva dal verbo “librarsi”. «Riteniamo che leggere sia un modo per viaggiare con il pensiero e ritrovare la propria dimensione in libertà. Senza contare che è soprattutto un divertimento», aggiunge Laura.
Le promotrici del progetto hanno circa trent’anni e si sono conosciute durante l’università, tutte e tre hanno studiato filosofia a Padova. Sono la trevigiana Ilaria Durigon, la padovana Laura Capuzzo e l’emiliana Chiara Melloni.
Nessuna di loro si è improvvisata venditrice di libri, l’idea è nata frequentando la scuola per librai di Venezia. Dopo un’accurata indagine di mercato, le ragazze hanno deciso che Padova sarebbe stata la città ideale per accogliere la loro libreria al femminile. Per riuscire ad aprire l’attività commerciale le ragazze hanno chiesto aiuto al popolo del web attraverso il crowdfunding.
«La raccolta fondi è iniziata dicembre scorso su Produzioni dal basso, nota piattaforma europea – aggiunge Laura -. Dopo qualche mese siamo riuscite a raccogliere ben 9 mila euro. Gli uomini sono stati grandi sostenitori, a testimonianza del fatto che questa libreria è aperta a tutti».
Tra gli scaffali si trovano opere dedicate al mondo culturale femminile: arte, poesia, letteratura, narrativa, studi di genere ma anche volumi dedicati al benessere e libri illustrati per bambini. «Le autrici sono tutte donne perché crediamo che sia necessario preservare e tramandare il prezioso sapere femminile, per farne buon uso nel presente e portarlo con noi nel futuro», conclude Laura.
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