Licenziamenti al Gruppo Rad domani assemblea

ALBIGNASEGO. Chiesti 15 licenziamenti nell’azienda denominata attualmente Gruppo Rad che conta 23 dipendenti e che è guidata dall’aministratore delegato Raffaele Nardo, un imprenditore napoletano...

ALBIGNASEGO. Chiesti 15 licenziamenti nell’azienda denominata attualmente Gruppo Rad che conta 23 dipendenti e che è guidata dall’aministratore delegato Raffaele Nardo, un imprenditore napoletano che ha messo radici in città da oltre vent’anni.

L’azienda ha la sede centrale ad Albignasego, in via Battaglia 41 ed è una società di servizi alle imprese, con una valanga di collaborazioni anche con Tim, Wind ed Infostrada. Dopo la comunicazione ai sindacati territoriali di categoria, il primo incontro tra le parti sociali si è tenuto venerdì. Erano presenti i rappresentanti legali del Gruppo Rad ed i sindacalisti della Filcams-Cgil e dell’ Ugl. Assente giustificato, perché ammalato, Daniele Salvador, della Fisascat, il sindacato di settore della Cisl, guidato a Padova-Rovigo, da Marco Bodon.

A differenza delle previsioni, l’incontro non è andato per niente male per quanto riguarda i lavoratori che dovrebbero restare a casa, ma non è stato ancora messo nero su bianco e, quindi, non si può ancora dire che la vertenza è già stata sbloccata a vantaggio dei lavoratori, tra i quali ci sono numerose donne. Domani si terrà un’assemblea dei dipendenti nella sede aziendale e, solo successivamente, si potrà conoscere il futuro dei lavoratori. «A livello sindacale il Gruppo Rad era praticamente sconosciuto», sottolinea Cecilia dè Pantz, segretaria provinciale della Filcams-Cgil. «A questo punto, dopo l’incontro con i rappresentanti dell’azienda di Albignasego, la parola passa alla base dei lavoratori. Saranno loro, nel corso dell’incontro che terremo già domani, a decidere se quello che noi del sindacato di categoria abbiamo proposto all’azienda vada bene o no. Naturalmente cercheremo di salvare quanti più posti di lavoro possibili. Di questi tempi perdere l’occupazione è un colpo molto pesante perché, difficilmente, si trova un altro posto di lavoro in tempi brevi. E questo indipendentemente che si tratti di un settore dei servizi alle imprese o di altri comparti di lavoro».

Tutto è quindi rimandato alla settimana entrante, con la speranza che questo 2017 non inizi in maniera amarissima per 15 dipendenti.

Felice Paduano

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