Licenziamento collettivo per i 25 del Punto Snai

Alla sala scommesse di piazzale Stazione si gioca a carte scoperte. Le voci sindacali sono diventate realtà. Una settimana fa il titolare del Punto Snai, Sandro Bassi, che ha aperto la sala corse nel 1990, ha inviato la comunicazione di licenziamento collettivo per i 25 dipendenti a tutti i sindacati di categoria, a cui sono iscritti i singoli lavoratori, tra i quali ci sono anche alcuni immigrati. La maggioranza dei dipendenti è iscritta al sindacato autonomo Ugl e, quindi, la vicenda è seguita principalmente dal segretario Maurizio Barbieri, ma anche dagli altri sindacati del settore (Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e da Uiltucs Uil). Questa mattina è prevista una riunione dei lavoratori, tra cui numerose donne, che dovranno decidere, assieme ai rispettivi sindacati, quale strategia intraprendere per cercare di salvare il posto di lavoro. Qualcuno ha già comunicato che metterà in campo un’azione legale.
Ma perché Sandro Bassi ha deciso, tout court, di sbarazzarsi di tutti i suoi dipendenti? «Evidentemente il nostro datore di lavoro ha già deciso di cedere il Punto Snai della stazione a un’altra società, con la quale è da tempo in trattativa», sottolinea uno dei lavoratori. «D’altronde l’uscita di scena del signor Bassi deve essere considerata una notizia certa se si tiene conto di quello che sta succedendo al Punto Snai di Albignasego, di cui l’imprenditore originario di Bologna detiene delle quote azionarie. La società con la quale viene amministrata la sala scommesse di Albignasego è stata già ceduta a un nuovo imprenditore. Manca solo la firma dal notaio. Ma noi dipendenti non ci arrendiamo. Nella nostra vicenda oltre al danno c’è stata anche la beffa perché, negli ultimi due mesi, siamo stati presi in giro. Perché, infatti, Sandro Bassi non ha fatto tutto alla luce del sole e non ci ha mai comunicato, ufficialmente, quello che stava e sta accadendo?».
Felice Paduano
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